2016-06-17 13:43:00

Fedeli diocesi Roma: dal Papa invito a pastorale della tenerezza


Grande la gioia dei numerosi partecipanti al Convegno della diocesi di Roma, che hanno gremito sin dalle prime ore di ieri pomeriggio la Basilica di San Giovanni in Laterano, per poter incontrare Papa Francesco. Ecco alcuni loro commenti raccolti da Marina Tomarro:

R. – E’ un momento di riflessione bello per le comunità che ancora una volta sono chiamate a ritornare a riflettere su questa tematica della famiglia, ma soprattutto dei giovani che sono chiamati a mettersi in cammino per vedere se – anche loro – vogliono costruire una famiglia partendo da quei valori che il Vangelo ci propone, dei valori grandi e belli, per essere felici nonostante le cose che abbiamo.

D. – Il Papa ha parlato di una “pastorale della tenerezza". Che cos’è allora questa pastorale?

R. – La tenerezza è il sapersi mettere – come diceva il Papa – a livello della persona con cui ci ritroviamo insieme: quindi se sono anziani, se sono giovani, se sono bambini scendere al loro livello, manifestando, mettendosi proprio nei loro panni, quello che noi vogliamo dire e fare a loro.

R. – Ci dobbiamo impegnare tantissimo, noi sacerdoti, nel seguire le famiglie. Una cosa che già facciamo, ma è sempre un motivo in più per rinfrescare quello che noi siamo come sacerdoti.

D. – Il Papa ha posto molto l’accento anche su giovani, sulle giovani coppie. Come incoraggiarli nelle loro scelte?

R. – I giovani di oggi non ci credono più, perché sono scoraggiati: come non credono nelle istituzioni, come non credono nella politica… Bisogna dare loro fiducia: che trovino gente disponibile a far credere loro che si può fare, che si può arrivare. E’ l’esempio dei nonni, come ci ha detto il Papa…

D. – Di che parrocchia siete?

R. – Della Natività di Maria…

D. – In che modo la famiglia va ad arricchire una parrocchia?

R. – Credo che sia una strada a doppio senso e questo perché come famiglia possiamo riscoprire il nostro amore all’interno di un amore più grande che è quello della comunità parrocchiale: quindi in realtà noi possiamo dare a loro un esempio, ma possiamo poi prendere anche tanto da quello che la parrocchia ci può dare.

R. – Noi ci proviamo, cercando di seguire le coppie già dal periodo di fidanzamento. E anzi adesso riusciamo a continuare a seguirle, invitandole a camminare insieme anche dopo il matrimonio: potrebbe essere una strada… E sembra dare dei frutti.

R. – Sappiamo che la società è fatta di famiglie, ma anche la parrocchia è fatta di famiglie: famiglie che portano i bambini a battezzare; famiglie che devono compiere il proprio percorso personale come sposi; giovani che devono essere seguiti. Quindi la famiglia è sempre al centro e la Chiesa è molto consapevole di questo.

D. – Il Papa ha posto molto l’accento sugli anziani, sull’importanza degli anziani nelle parrocchie. In che modo rispondere allora a questa sua esortazione?

R. – Cominciando dalle famiglie, affinché mettano più in gioco nelle parrocchie i propri genitori, quindi i nonni. Molto spesso fanno da tramite anche i figli, i bambini per tirarli dentro alle attività parrocchiale, animando le varie attività che vengono fatte in parrocchie… Da quel punto di vista, effettivamente, l’esigenza e il bisogno di fare un cambiamento un po’ c’è.








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