Profanazione e blasfemia sono le parole usate nella nota della Segretaria generale della Conferenza episcopale spagnola per esprimere l’indignazione dei credenti cattolici di fronte alla diffusione delle immagini della “Virgen de los desamparados” e della “Virgen di Monserrat” che si baciano, per convocare un manifestazione dell' “orgoglio gay” che si terrà sabato prossimo a Valencia. “Una profanazione blasfema - si legge nel testo- che ferisce i sentimenti religiosi radicati nel popolo cristiano della Comunità di Valencia, della Catalogna e del resto della Spagna”
Un scherzo che deve essere condannato
La nota dell’episcopato afferma che “purtroppo, questa propaganda blasfema è un altro
episodio che va ad alimentare una spirale che attenta contro il legittimo esercizio
della libertà religiosa e contra la libera predicazione del Vangelo in una società
pluralista”. L'Associazione gay Lgbt di Valencia ha subito chiarito che “prende le
distanze da questa propaganda poiché non corrisponde alla convocazione ufficiale della
manifestazione dal motto: “Persone bisessuali, diverse e uguali”. La pubblicità blasfema
è stata patrocinata dall’Associazione Endavant - un'organizzazione della sinistra
radicale - che in questi anni ha presso di mira la Chiesa cattolica con diverse campagne
dove lo scherzo di cattivo gusto e l'offesa sono all’ordine del giorno.
Messa di riparazione a Valencia
La Conferenza episcopale ha espresso la sua vicinanza all’arcivescovo di Valencia,
card. Antonio Cañizares Llovera e a tutti i vescovi di questa comunità autonoma, invitando
i fedeli ad unirsi spiritualmente all’atto di riparazione convocato per domani, alle
ore 19.30 nella Piazza della Vergine, nel quale si pregherà il Santo Rosario e di
seguito si celebrerà la Santa Messa nella cattedrale della città. Ieri, durante la
messa di mezzogiorno, il cardinale Cañizares e il vescovo ausiliare mons. Esteban
Escudero, hanno ribadito la loro “energica condanna per la profanazione ingiusta e
gratuita” contenuta in quella propaganda, e hanno convocato tutte le università e
scuole cattoliche, le parrocchie e le persone “desiderose di una convivenza pacifica
nel rispetto delle proprie convinzioni” ad unirsi all’atto di riparazione e protestare
contro questo grave gesto di intolleranza e mancanza di rispetto verso migliaia di
credenti valenziani. (A cura di Alina Tufani)
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