2016-06-14 12:34:00

Una app per la spesa low cost sotto casa contro lo spreco


Presentata a Milano “Last minute sotto casa”, una app che crea un ponte tra i negozianti che offrono prodotti alimentari in scadenza, con sconti fino al 60%, e gli utenti che vogliono ricevere le proposte in tempo reale. “Solo su Torino siamo riusciti a risparmiare oltre 3 tonnellate di cibo che altrimenti andrebbe sprecato”, ha dichiarato Simone Molteni, direttore scientifico del progetto "Zero Impact", un laboratorio che seleziona e lancia sul mercato startup innovative, capaci di risolvere il problema della sostenibilità. Le parole di Molteni al microfono di Gioia Tagliente:

R. – “Zero Impact” è un progetto di "LifeGate". Noi abbiamo creato questo laboratorio in cui andiamo a selezionare startup che riescono ad andare a risolvere alcuni dei grandi problemi della sostenibilità di oggi. Siamo interessati a cercare startup che possano andare a problemi come quello dello spreco alimentare – in questo caso “Last minute sotto casa” ha proprio questo come obiettivo – e anche startup che vadano a occuparsi di tutti gli altri problemi della sostenibilità ambientale di oggi: dallo smog in città fino ai nuovi materiali eco -compatibili e all’inquinamento delle acque.

D. – “Last minute sotto casa” che risultati ha raggiunto e come funziona?

R. – La prima startup che abbiamo selezionato ha raggiunto già dei risultati molto interessanti. Solo nella città di Torino, infatti, riesce a far risparmiare oltre tre tonnellate di cibo al giorno, che altrimenti andrebbe sprecato. Il concetto è molto semplice: si tratta di una app che non fa nient’altro che mettere in relazione piccoli negozianti che hanno cibo fresco in scadenza, e che quindi probabilmente andrebbe buttato la sera, con persone che si trovano nel raggio di 500 metri e che hanno evidentemente scaricato questa app. Le persone possono comprare questo cibo al 50% di sconto e il negoziante, dall’altra parte, riesce non solo a non sprecare ma anche ad avere qualche persona in più che entra nel negozio a comprare questo cibo e quindi a farsi conoscere.

D. – In quali città è attivo?

R. – Il progetto è già attivo su tutta Italia. La app, cioè, è scaricabile in ogni parte d’Italia. “Last minute sotto casa” però è molto forte a Torino, perché è partita da lì. Noi come "LifeGate" e "Zero Impact" la stiamo aiutando a crescere nel resto d’Italia e, in particolare, oggi la presentiamo a Milano, perché lì stiamo per fare il lancio. Una delle cose interessanti legate a questa app è che siamo riusciti a far chiudere una partnership tra “Last minute sotto casa”, che è una startup molto piccola, con un fatturato pari praticamente a zero, e una grandissima multinazionale del fatturato di miliardi di euro, che ci ha investito e mette a disposizione tutta una serie di risorse che ora potranno aiutare a farla crescere. Questo è proprio uno dei modelli di “Zero Impact”. Noi, cioè, vogliamo cercare di aiutare le startup anche con una rete relazionale che possa permettere di trovare il padrino o la madrina giusta: una grande azienda che possa aiutare, mettendo a disposizione le proprie risorse.

D. – Otto miliardi di euro lo spreco domestico registrato in Italia. Come intervenire?

R. – Per dare anche un dato più concreto, ogni giorno noi buttiamo oltre 10 mila tonnellate di cibo edibile, quindi buono, non scaduto. E’ evidente che la risposta su come andare ad aggredire questo problema sia complessa. Bisognerebbe, cioè, andare ad agire su mille livelli. Quindi, ben vengano tutte le iniziative legislative, quello che può fare il legislatore, il governo – come sta facendo – ma naturalmente quello che a noi interessa sono tutte quelle opportunità che possono venire dalla tecnologia, come nel caso di “Last Minute sotto casa”, che possono mettere in condizione di reagire le persone. Noi sappiamo, infatti, che le persone oggi hanno voglia di contribuire e di migliorare la sostenibilità del nostro stile di vita. Bisogna dare loro la possibilità di farlo.








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