2016-06-14 16:11:00

Mercati ancora in rosso per la Brexit. Con noi N. Bevilacqua


L'Europa e' "un cantiere aperto" che va completato: "non si puo' fuggire dalla realta' e girare la testa indietro". E' il presidente Mattarella a dirlo, riferendosi all'uscita della Gran Bretagna dalla Ue. Oggi i mercati ancora in affanno. Tutti i listini europei listini si sono mossi su perdite attorno al punto percentuale, con Francoforte che resta la meno pesante. Sui timori dei maercati finanziari, Alessandro Guarasci ha sentito il giurista esperto esperto in commercio internazionale, Nunzio Bevilacqua:
 

R. – Sicuramente hanno un certo timore, un timore dell’ignoto. A prescindere poi da quelle che potranno essere le previsioni politiche del referendum, sicuramente una fase di incertezza, che sarà inevitabile nel caso in cui si raggiunga la decisione del Brexit, porterà comunque a viaggiare in un terreno ignoto, non ancora percorso. Dunque le Borse cominciano già a manifestare quello che è il loro sentiment. Certamente oggi il vero problema è che - se l’Inghilterra rimarrà nell’Unione Europa – ci saranno comunque delle ulteriori ripercussioni.

D. – Secondo lei, l’Europa quali contraccolpi potrebbe avere?

R. – Sicuramente si avrebbe un periodo di incertezza, a seguito del quale si potrebbero avere due tipologie di scenari. Il primo, sul breve periodo: sicuramente una instabilità anche nell’Europa e anche un effetto paradossalmente aberrante, nel quale si potrebbe avere un contemporaneo calo non solo della sterlina - come sta già avvenendo - ma anche dello stesso euro a favore del dollaro americano. Altro scenario possibile potrebbe essere quello di una reazione dell’Europa: cosa che già comincia ad emergere. E potrebbe addirittura portare un rafforzamento dell’Unione Europea verso quella meta, che ancora non si è mai raggiunta, degli Stati Uniti d’Europa. A fronte di uno shock così forte, dovuto all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, paradossalmente si potrebbero raggiungere gli Stati Uniti d’Europa: quindi reagire  per non essere disgregati adesso.

D. – L’Italia ha un interscambio – diciamo – abbastanza vivace con la Gran Bretagna: quali potrebbero essere i contraccolpi per l’economia italiana?

R. – I contraccolpi, forse oggi, vanno più visti per l’economia europea. Per l’Italia sicuramente si avranno dei contraccolpi in termini di lavoro per tutti quanti i lavoratori, e sono tanti i lavoratori italiani, che utilizzano quella che è la struttura che viene offerta, anche di welfare, dal punto di vista lavoro in Gran Bretagna. Ma, secondo me, quello che veramente si dovrebbe vedere è nella bilancia commerciale Europa-Gran Bretagna e quella che ha veramente tanto da perdere sarà la Gran Bretagna.

 








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