2016-06-13 15:00:00

Usa: cordoglio dei vescovi per la strage di Orlando


Una “violenza indicibile”: così mons. Joseph Kurtz, presidente della Conferenza episcopale statunitense,  definisce la strage avvenuta ieri ad Orlando, in Florida. In una sparatoria, avvenuta in una discoteca per omosessuali, sono rimaste uccise 50 persone, mentre altre 53 sono state ferite. L’attentatore, un uomo statunitense di origini afghane, è stato ucciso dalla polizia. Al momento, si seguono due piste per il movente: atto omofobo o terrorismo.

Proteggere vita e dignità di ogni persona
Un evento drammatico che, scrive mons. Kurtz in una nota, “ci ricorda quanto sia preziosa la vita umana”. “Le nostre preghiere sono per le vittime, le loro famiglie e per tutti coloro che sono rimasti colpiti da tale terribile atto”, aggiunge il presule. “L’amore misericordioso di Dio – conclude – ci chiama alla solidarietà con la sofferenza ed alla sempre maggiore determinazione nel proteggere la vita e la dignità di ogni persona”.

Solidarietà con le persone omosessuali
Sulla stessa linea si pone anche l’arcivescovo di Chicago, mons. Blaise Cupich: “Le nostre preghiere ed i nostri cuori sono con le vittime della sparatoria ad Orlando, con le loro famiglie e con i nostri fratelli e sorelle omosessuali”, scrive il presule in una nota. Il suo grazie va, poi, ai primi soccorritori che hanno portato “eroicamente” aiuto ai feriti, dando prova di “compassione e coraggio anche di fronte ad un orrore e ad un pericolo simile”.

No all’accesso facile alle armi
​“In risposta all’odio – sottolinea mons. Cupich – siamo chiamati a seminare amore. In risposta alla violenza, la pace. In risposta all’intolleranza, la tolleranza”. Infine, il presule e tutti i fedeli di Chicago riaffermano il loro impegno “nell’affrontare le cause di tale tragedia, tra cui il facile accesso ad armi letali”. “Non possiamo più stare a guardare, senza fare nulla”, conclude mons. Cupich. (I.P.)








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