2016-06-13 12:56:00

Albini: persecuzioni e traffici di organi in Africa subsahariana


In alcune aree dell'Africa sub-sahariana la percentuale di albini è di uno su 1.400 persone, in Nord America e in Europa è di uno su 17-20.000. Sono i dati dell’ultimo studio delle Nazioni Unite sull’albinismo, una malattia genetica rara, caratterizzata da un deficit nella produzione di melanina con conseguente assenza completa o parziale del pigmento nella pelle, nei capelli e negli occhi. Proprio nell’Africa subsahariana gli albini sono vittime di rapimenti e uccisioni. Lo prova anche il recente rapporto di Amnesty International dedicato alle persecuzioni in Malawi. Una piaga messa in risalto nell’odierna Giornata internazionale di sensibilizzazione all’albinismo, indetta dall’Onu. Sui motivi delle persecuzioni contro gli albini, Giada Aquilino ha intervistato Cristiano Gentili, autore dell’audiolibro “Ombra Bianca”, che ospita anche la voce di Papa Francesco ed è legato alla Campagna internazionale #HelpAfricanAlbinos - Aiutiamo gli albini africani:

R. – Principalmente per l’ignoranza delle persone, perché c’è la credenza popolare che le persone con albinismo siano portatrici di sfortuna e quindi perseguitate. È anche vero che la contraddizione assurda è che vengono visti in questo modo da vivi, ma da morti i loro organi e le parti dei loro corpi vengono utilizzati per creare dei portafortuna. Gli arti superiori, ad esempio, vengono sotterrati perché si crede che portino l’oro in superfice, oppure i loro capelli vengono tessuti nelle reti perché si crede che portino un maggior pescato. E ancora: si pensa che avendo dei rapporti sessuali con donne con albinismo si possa curare l’Aids.

D. - Paradossalmente un albino in Africa può valere molti soldi?

R. - Non in tutte le parti dell’Africa. Stiamo parlando dell’Africa sub-sahariana e di alcuni Paesi in particolare. Comunque sì, vale molti soldi.

D. - Ma c’è un vero e proprio traffico?

R. - È stato anche provato: c’è un traffico. In Tanzania sono state uccise negli ultimi anni circa 90 persone, stanno accadendo dei fatti piuttosto eclatanti in Malawi: c’è un traffico di parti del corpo di persone con albinismo.

D. - I governi e la comunità internazionale come sono impegnati?

R. - Stanno facendo molto poco, perché purtroppo qui dovremmo agire più che altro sulla cultura delle persone. Stanno soltanto cercando di reprimere i casi di assassinii e di rapimenti. È vero che è sicuramente un buon inizio, ma bisogna soprattutto agire sull’istruzione e sulla sensibilizzazione delle persone.

D. - Perché proprio gli albini vengono presi di mira?

R. - Penso che sia per il fatto che sono una rarità, anche se poi non è così, perché bisogna ricordare che il tasso di albinismo più alto al mondo si trova in Africa, in particolare nell’Africa sub-sahariana.

D. - Lei sta portando avanti una Campagna. Di cosa si tratta?

R. - La Campagna si chiama #HelpAfricanAlbinos è si batte per sensibilizzare le persone sulle condizioni di vita degli africani con albinismo. Non si limita solamente al fatto che queste persone siano perseguitate, uccise, ma anche che vivono in un ambiente molto ostile, dove per la mancanza di melanina la loro speranza di vita alla nascita è di circa di trent’anni, in quanto sono soggetti ad esempio al cancro alla pelle. Il primo a sostenere questa Campagna è stato Papa Francesco, seguito poi da 11 premi Nobel per la pace. Nel 2017 porteremo la Campagna negli Stati Uniti per cercare di coinvolgere dei personaggi famosi.

D. - Papa Francesco, nell’audiolibro che lei ha curato, ha prestato la propria voce al tema e ha detto: “Dio è in ogni essere umano”…

R. - Papa Francesco ha partecipato a questo audiolibro sociale: il romanzo che ho scritto è stato suddiviso in un numero di frasi che vengono lette e registrate. Papa Francesco ha letto delle frasi che avevo scritto per un personaggio del romanzo - si chiama padre Francis - che si trova in una comunità dove le persone con albinismo vengono perseguitate.








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