2016-06-12 09:58:00

Vescovi danesi perplessi su “Documento di consenso” per sacerdoti


“Getta sospetti”, “crea complicazione alle comunità cristiane che hanno una lunga tradizione in Danimarca” ed è “discriminatorio perché non si applica alla Chiesa di Stato”: così il vescovo di Copenaghen, mons. Czeslaw Kozon, giudica il “documento di consenso” che obbliga sacerdoti, imam e predicatori di origine straniera a frequentare un corso sulla legislazione danese in materia di famiglia, democrazia e libertà, prima di poter esercitare il proprio servizio.

A rischio esercizio della libertà religiosa
Proposto dal governo e sottoscritto da liberali, social-democratici, Partito del popolo danese e conservatori, il documento è stato pubblicato il 31 maggio sul sito del Ministero delle Chiese e prevede la firma di una dichiarazione d’impegno a lavorare nel rispetto di tutte le leggi danesi. Tale firma concede l’autorizzare a celebrare matrimoni legalmente riconosciuti. “La dichiarazione contiene obblighi che confinano con la limitazione della libertà di religione” dice ancora mons. Kozon, citato dall’agenzia Sir.

Consiglio delle Chiese chiede chiarimenti
Il Consiglio delle Chiese, intanto, ha chiesto un incontro “per comprendere pienamente il documento, la sua logica e le sue conseguenze”, per assicurarsi che “non ci sia discriminazione contro le religioni riconosciute”.








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