2016-06-12 11:00:00

Portavoce Pam, De Marchi: visita di Francesco incoraggia lotta alla fame


Quella di Francesco al Programma Alimentare Mondiale può a ragione definirsi una visita storica. Per la prima volta, infatti, un Papa visiterà la sede dell’organismo delle Nazioni Unite impegnato a combattere la fame nel mondo fin dalla sua fondazione nel 1962. Al microfono di Alessandro Gisotti, la portavoce del Pam, Vichi De Marchi, racconta con quali sentimenti e speranze si guarda alla visita di questa mattina di Papa Francesco:

R. – Sicuramente c’è una grande attenzione, una grande attesa, anche emozione, per questa visita papale. Una grande attesa. Credo ci sia una grande attesa anche, proprio, per lo stile e per il messaggio di questo Pontificato, che ha posto grande attenzione ai temi della fame, della lotta alla fame, delle ingiustizie sociali, della lotta alla povertà e pure al tema del clima, che noi quotidianamente affrontiamo – il degrado ambientale – proprio come una delle cause che determina povertà e fame. Anche un’attesa, quindi, da parte del personale, perché una parte della visita del Papa sarà proprio dedicata all’incontro con lo staff del Programma Alimentare Mondiale, circa mille dipendenti. Complessivamente, il Pam conta su oltre 14 mila dipendenti, di cui il 90 per cento vive nei Paesi in cui noi interveniamo, in zone quindi a volte anche molto difficili. E’ ancora di più, dunque, un incoraggiamento del Papa per queste persone che, a volte, veramente, fanno una vita molto dura, per intervenire nelle emergenze umanitarie.

D. – Papa Francesco ha denunciato fin dall’inizio del suo Pontificato la “cultura dello scarto”, ha parlato anche di una “economia che uccide”, quando è centrata sul profitto, invece che sulla persona. In questo aspetto, in particolare, trovate una sintonia piena con il magistero del Papa…

R. – Assolutamente sì, perché veramente Papa Francesco tocca i temi fondamentali, le ragioni profonde che stanno alla base di molti dei problemi del mondo, che riguardano la fame e il sottosviluppo. Uno di questi è proprio il tema dello scarto! Credo che Papa Francesco, quando parla di scarto, parla non solo dell’elemento fisico dello spreco di cibo, della perdita di cibo, ma anche di un elemento morale. Le nostre società, cioè, a volte considerano i poveri, chi ha fame, gli invisibili, come uno “scarto della società”, mentre noi lavoriamo proprio per rendere visibili queste ingiustizie. Il tema dello scarto è, soprattutto, poi, però, una cosa fisica: uno scarto alimentare. Nel mondo vengono sprecati o persi attorno ai 3 miliardi di tonnellate di cibo. La cosa che forse si sa meno, ma che è assolutamente preoccupante, è che circa metà di queste perdite, scarti e sprechi avvengono nel Sud del mondo. Perché? Perché mancano le infrastrutture per andare ai mercati, perché mancano i luoghi dove immagazzinare gli alimenti. Diciamo quindi che è una perdita di cibo che nasce dalla povertà più che dall’abbondanza.

D. – Quali frutti vi aspettate da questa visita di Papa Francesco? Ritenete anche che possa esserci un incoraggiamento al vostro impegno quotidiano?

R. – Io penso di sì e soprattutto nella parte della visita in cui Papa Francesco si rivolgerà proprio ai membri del nostro Consiglio di amministrazione, che sono poi in realtà membri che rappresentano i governi di tantissimi Paesi del mondo. Il suo messaggio, quindi, arriverà direttamente, non solo allo staff, alle persone che ascolteranno il suo messaggio attraverso i media, ma anche, soprattutto, ai governi. Questo è molto importante, perché il tema della fame, del sottosviluppo, dell’aiuto alle popolazioni più povere, è un tema che non riguarda solo il Sud del mondo, riguarda tutti noi. Un appello, quindi, così autorevole, così forte, così importante non può che aiutarci nel nostro lavoro.








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