2016-06-11 14:57:00

Pellegrinaggio Macerata-Loreto. Attesa per la telefonata del Papa


Da 38 anni, prima centinaia, oggi migliaia, di persone si mettono in cammino per una notte da Macerata a Loreto per un pellegrinaggio che quest’anno ha per tema “Tu sei unico”.  Partenza stasera, da Macerata dopo la Messa, con l’arrivo domani mattina alla Basilica della Santa Casa di Loreto, dopo un cammino di quasi 30 chilometri. Ospiti d’eccezione, per questa edizione, un gruppo di detenuti del carcere di Padova, ma anche padre Ibrahim, parroco della città martire siriana Aleppo. Federico Piana ha intervistato Carlo Camoranesi, direttore dell’Ufficio Stampa del cammino:

R. – Alle ore 20 ci sarà il saluto del direttore del pellegrinaggio, seguito dalla Santa Messa che sarà officiata, dopo le 20.30, dal cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona e Osimo. Finita la Santa Messa, inizierà il cammino di notte, inframmezzato da canti, dalla recita del Rosario, da preghiere, da momenti di riflessione e da testimonianze. Questo cammino, di 30 km, ci porterà intorno alle 6 a vedere, bellissima, molto suggestiva,  l’immagine della Santa Casa di Loreto, che dà quel senso di attesa ma anche di speranza, alle persone che hanno camminato durante la notte, portando dentro di sé un’intenzione di preghiera. Sono tantissime le intenzioni che arrivano: centinaia e centinaia al giorno, non verranno probabilmente menzionate tutte, durante la notte, ma verranno portate anche nei bigliettini che saranno poi bruciati nei bracieri che sono sul sagrato della Basilica di Loreto.

D. –  E’ atteso anche un messaggio di Papa Francesco …

R. – Sì,  sono due anni che il Papa ci fa la sorpresa di una diretta telefonica. Papa Francesco è molto legato a questo pellegrinaggio. Proprio mercoledì scorso, all’udienza, ha detto: “Sicuramente sabato sarò con voi, non solo spiritualmente”. Quindi, c’è questa bellissima attesa di sentire le parole del Papa, suppongo prima della Santa Messa di questa sera.

D. – Arriviamo al tema: “Tu sei unico”. Un tema che apre alla speranza …

R. – E’ un tema bellissimo: “Tu sei unico”. Praticamente nasce da una frase che è stata pronunciata dal Papa rivolta a un pellegrino in Piazza San Pietro. Aveva visto il Papa che si avvicinava e ha detto: “Francesco, tu sei unico!”. Il Papa subito ha risposto: “Sei tu, a essere unico!”, per come sei, praticamente. Ecco, noi abbiamo bisogno di essere raggiunti da questo sguardo, dallo sguardo che il Papa ha dato a questo pellegrino. Ora, in questo momento, è uno sguardo, una presenza, che si deve mostrare a me e questo è grande, anche per le persone che in questa società vengono messe un po’ ai margini . Penso ai carcerati, questa sera e questa notte sentiremo le testimonianze di un gruppo di detenuti che viene da Padova, sono protagonisti, sono centrali, ma per se stessi, per come sono loro! Questo è grande. Il messaggio del Papa e che noi abbiamo subito rilanciato come tema di questo pellegrinaggio.

D. – Si torna cambiati dal pellegrinaggio Macerata-Loreto?

R. – Sicuramente, sì. Sinceramente, è bello sentire la domenica mattina la gente, magari affaticata, sofferente, dire: “Adesso ci penserò”. Due giorni dopo arrivano e-mail o sms: “Quando fate il prossimo pellegrinaggio? Sono pronto a invitare un mio amico, sono pronto a invitare la mia famiglia”, perché in quella notte è come se si rivivesse tutta la propria vita. Il pellegrinaggio è un po’ il paradigma della vita per cui uno ha la possibilità di guardare dentro se stesso e di capire quello che conta, quello che gli sta a cuore e per forza di cose, vivendo una cosa bella, così affascinante c’è il desiderio di riviverla e di  proporla agli altri.








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