2016-06-03 12:33:00

Mons. Jurkovič: non si usi la tecnologia per creare disoccupati


La mancanza di lavoro dignitoso, la disoccupazione giovanile, l’impatto dei cambiamenti climatici sul mondo del lavoro, sono solo alcuni dei grandi temi sollevati dall’osservatore permanente della Santa Sede – mons. Ivan Jurkovič -  alla 105.ma sessione della Conferenza dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro a Ginevra. Il servizio di Stefano Leszczynski:

Rammentando alla comunità internazionale, riunita in Conferenza presso l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Oil), l’appello di Papa Francesco in favore della crescita dell’occupazione giovanile come condizione per lo sviluppo dell’intera società umana, mons. Jurkovič ha evocato l’obbligo morale che pesa sugli attori internazionali di dare vita a modelli economici che siano i più equi ed inclusivi possibile. Bisogna puntare su sistemi economici – ha spiegato il presule – che investano sulla persona e che non siano esclusivamente orientati al profitto, capaci quindi allo stesso tempo di conciliare l’innovazione tecnologica con la creazione di opportunità di lavoro.

Un tema caro anche a Papa Francesco – ha ricordato mons. Jurkovič – che nella Laudato si' ha messo in guardia dalla tentazione di risparmiare rimpiazzando il lavoro umano con strumenti tecnologici avanzati. L’invito rivolto ai membri dell’Oil – l’unica realtà internazionale che riunisca rappresentanti dei lavoratori, degli imprenditori e dei governi – è quello di tutelare la dignità umana in tutti gli ambiti sociali, economici e politici. La globalizzazione del lavoro e dei processi produttivi rende ancora più urgente l’esigenza di creare condizioni di lavoro dignitose per tutti, così da rendere realmente virtuose le ricadute della crescita del commercio internazionale. Per mons. Jurkovič particolare attenzione va riservata ai lavoratori nelle cosiddette economie emergenti, là dove esistono i maggiori divari in termini di salari e orari lavorativi. Rivolgendosi in particolare ai governi, l’osservatore permanente della Santa Sede ha fatto poi riferimento all’impatto negativo dei cambiamenti climatici sullo sviluppo economico e sociale. Una situazione che richiede delle soluzioni integrate, dirette a combattere la povertà, a restituire dignità agli esclusi e a proteggere l’ambiente.








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