2016-06-02 12:36:00

Vaticano. Il Papa al vertice dei giudici contro la tratta


Il 3 e 4 giugno si tiene in Vaticano, alla Casina Pio IV, sede dell’Accademia delle Scienze Sociali, un Summit internazionale di giudici ed esperti sulla tratta delle persone e sul crimine organizzato. La società globale che cerca il guadagno al di sopra di tutto e produce la cultura dello scarto, come ha denunciato Papa Francesco nella Evangeli Gaudium e nella Laudato si', ha generato un numero infinito di emarginati e esclusi, si sottolinea in un comunicato. Tanti i partecipanti da ogni parte del mondo. La sera del 3 giugno interverrà anche Papa Francesco. Debora Donnini ha intervistato mons. Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere dell’Accademia:

R. – Seguendo il desiderio di Papa Francesco, di occuparci di risolvere i problemi globali della schiavitù moderna, della tratta di persone, del lavoro forzato, della vendita di organi e del crimine organizzato, dopo avere organizzato nel 2014 l’incontro con i leader religiosi, dopo avere organizzato un incontro con i principali sindaci delle città più importanti, adesso vogliamo organizzare questo incontro dei giudici perché naturalmente sono quelli che stanno più vicini al problema delle vittime: questo è lo scopo fondamentale. Poi, pensiamo che loro facciano una dichiarazione finale nel senso di dichiarare queste cose come crimini contro l’umanità, di comunicare tra loro le migliori pratiche e di vedere se sia il caso di proporre nuove leggi o nuove pratiche per cercare di risolvere questo dramma della criminalità.

D. – Voi pensate che un summit di questo tipo possa aiutare a lottare contro la tratta delle persone e il crimine organizzato?

R. – Quando abbiamo fatto il summit dei religiosi è cambiato l’ambiente in questo senso. Lo stesso vale per il summit dei sindaci: ormai gli americani fanno incontri nello stesso senso tra loro, gli spagnoli vogliono fare lo stesso. Si prende coscienza del problema. C’è anche la “furbizia” dei trafficanti che vogliono fare in modo che questo problema non si conosca. Quindi, noi cominciamo a farlo conoscere e tutto questo grazie al Papa che ha chiesto all’Accademia di studiare questo fenomeno. E così si comincia a prendere coscienza e ad avviare pratiche per sradicare questa tragedia, queste  piaghe dell’umanità, come dice il Papa, le piaghe del Corpo di Cristo.

D. – Quanti giudici e persone esperte di queste tematiche partecipano a questo simposio?

R. – Vengono 150 tra giudici e gente che opera nell’ambito della giustizia, persone molto importanti. Dagli Stati Uniti viene il capo dell’Ufficio anti-tratta del Dipartimento di Stato americano, Susan Coppedge, l’Alto commissario britannico contro la schiavitù moderna, Kevin Hyland e il pubblico ministero Alison Saunders, l’Alto commissario olandese, che ricopre lo stesso incarico di Kevin Hyland, che si chiama Corinne Dettmeijer-Vermeulen, l’Alto commissario delle Nazioni Unite contro la tratta delle persone, Maria Grazia Giammarinaro, la cancelliera svedese Anna Skarhed, che ha proposto la legge, il cosiddetto “modello nordico”, che persegue non solo i criminali ma anche i clienti della prostituzione. Tra gli italiani figura il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, il procuratore generale di Roma, Gianni Salvi, il magistrato Maria Monteleone e Antonio Ingroia. Poi viene un nutrito gruppo di messicani – una decina – capeggiato da Edgas Elías Azar e naturalmente molti argentini, i giudici più importanti che hanno cause in questo campo, presieduti dal capo della giustizia argentino, insieme al noto giudice Sebastián Casanello. Insomma, più importante non può essere la rappresentanza della Giustizia.

D. – E’ Papa Francesco che ha voluto questo incontro?

R. – Papa Francesco ha voluto l’incontro nel senso che ha chiesto all’Accademia di far qualcosa per questo problema. Naturalmente, l’Accademia gli ha proposto di fare prima l’incontro con i religiosi ed è venuto; poi ha proposto l’incontro dei sindaci, ed è venuto; ora ha proposto questo, e lui è contentissimo. E viene.








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