Siria: aiuti umanitari a Daraya. Altri villaggi sottratti all'Is

Per risollevare una popolazione della Siria sfinita dalla guerra e affamata è stato fatto fronte comune dalla coalizione internazionale per garantire l'accesso dei primi aiuti delle Nazioni Unite, tra cui beni e medicinali in zone come Daraya o Muadhamiya, città costrette a sopravvivere con cibo prodotto localmente. Prosegue intanto l'avanzata delle 'Forze della Siria democratica' (Fsd) in funzione anti-Is nel nord del Paese per isolare il sedicente Stato islamico. Azioni congiunte sono state portate avanti ieri anche dalla coalizione internazionale, con raid aerei per liberare la città di Raqqa. Valentina Onori:

Una tregua di 48 ore decisa dalla Russia con il coordinamento di Washington e del regime di Damasco è stata stabilita a Daraya, città controllata dai ribelli siriani, per permettere l’entrata del primo convoglio umanitario dall’inizio del conflitto nel 2012. A bordo: medicine e cibo. Nella città, che prima della guerra civile contava 80.000 abitanti, vivono non più di 8.000 persone. Secondo la Bbc, finora una minima parte del supporto previsto è arrivato a destinazione. Per le Nazioni Unite, sono 6 milioni le persone che vivono in zone difficilmente raggiungibili dagli aiuti e tra queste 600 mila in aree sotto assedio. Nel nord del Paese, nella provincia di Aleppo, prosegue intanto l’avanzata delle 'Forze democratiche della Siria', la coalizione in funzione anti-Is sostenuta dagli Sati Uniti. Almeno 14 jihadisti dell'Is sono stati uccisi dalle forze della coalizione. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i ribelli hanno sottratto al sedicente Stato islamico il controllo di almeno 20 villaggi. "L'obiettivo dell'offensiva è isolare l'Is nel nord della Siria", ha ribadito il responsabile dell’operazione militare. Sempre gli attivisti dell’Osservatorio siriano hanno fornito alcune cifre: sarebbero 42 civili, tra cui 5 bambini, le vittime dei raid aerei dell’esercito siriano, russo e della coalizione. Dal marzo 2011 il conflitto in Siria ha fatto almeno 300 mila morti.