“Accogliamo con favore l’incontro di Papa Francesco della Chiesa cattolica romana e del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, che ha dimostrato la volontà dei leader religiosi di mettere da parte tutte le differenze e intraprendere un dialogo nel nome della pace”. E' quanto scritto nella Dichiarazione conclusiva della Conferenza internazionale “Religioni contro il terrorismo”, conclusasi il 1° giugno ad Astana, capitale del Kazakhstan.
Solidarietà con la sofferenza delle comunità
religiose perseguitate
“Appoggiamo l’appello per una lotta globale e condivisa
contro il terrorismo fatta dai capi delle due Chiese principali, prosegue il testo,
in cui si riconosce l’importanza per la promozione del dialogo tra le comunità religiose
e dell’incontro tra Papa Francesco e l’imam supremo dell’università islamica di Al-Azhar
Ahmed El-Tayeb”. Alla conferenza hanno partecipato rappresentanti religiosi e politici
provenienti da oltre 40 Paesi. Tra questi, una delegazione cattolica, guidata dal
card. Josef Tomko, prefetto emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei
popoli.
Condanna di ogni forma di estremismo
Tra i 28 punti della Dichiarazione – riporta l’agenzia
Sir – vi è una ferma condanna di ogni forma di terrorismo ed estremismo violento,
soprattutto quando “dietro il pretesto di un messaggio religioso, viola i diritti
e le libertà”. Si esprime poi la solidarietà con “le comunità sofferenti in alcune
zone del mondo”, l’impegno ad “eliminare le cause del terrorismo, tra cui povertà,
fame, disoccupazione, instabilità e conflitti”. Donne e famiglie – sottolinea infine
il testo - hanno un “ruolo particolare nell’educare i giovani”, “sempre più vulnerabili
verso le ideologie estremiste”, e nella battaglia contro tali ideologie.
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