2016-06-02 14:53:00

Germania, vaccino anticancro. L'oncologo Pinto: siamo cauti


E’ iniziata in Germania, nell’università di Gutenberg di Magonza, la sperimentazione umana di un nuovo vaccino universale anticancro. La notizia dello studio, pubblicato sulla rivista "Nature", è stata diffusa ieri, aprendo grandi speranze per l’umanità intera. Roberta Gisotti ha intervistato Carmine Pinto, presidente nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), cui aderiscono 2600 oncologi:

Gli scienziati tedeschi hanno testato con successo il vaccino prima sui topi e poi su tre pazienti affetti da melanoma, in stato avanzato, ottenendo per ora che il tumore si bloccasse. Si tratta di una capsula di molecole di grasso che contiene un "cuore" genetico, capace di attivare le cellule del sistema immunitario del pazienze contro il tumore.

D. – Prof. Pinto si aprono speranze davvero motivate e in che misura e in che tempi?

R. – Sicuramente, è uno studio interessante per tecnologie e per i presupposti scientifici e biologici. Si tratta però di uno studio ancora molto, molto iniziale. E’ stata fatta una parte preclinica, su animali in esperimento. La parte clinica è un iniziale studio di fase 1 e sono stati trattati soltanto tre pazienti con melanoma, che è una delle neoplasie più immunogene che abbiamo. C’è quindi soltanto una risposta di tipo immunologico e non ancora una risposta clinica. Per vedere se questa, che oggi è un’importante speranza, possa realmente diventare pratica clinica, penso ci voglia ancora del tempo.

D. – Questa sperimentazione si può pensare che sarà allargata anche in altri Paesi, anche in Italia?

R. – Per il momento si tratta di uno studio di fase 1, che di solito viene condotto non in tante nazioni contemporaneamente, perché si tratta di raccogliere dati abbastanza controllati. Ovviamente, la fase 1 valuta la tossicità, non tanto l’efficacia del trattamento stesso. Continuo a dire che si tratta di una promessa e che occorrerà del tempo, per vedere se diventa realtà.

D. – In che misura oggi le malattie oncologiche incidono nella mortalità?

R. – Sono la seconda causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari. Nel sesso maschile raggiungono la stessa incidenza, lo stesso tasso di mortalità, di quelle cardiovascolari. E' diverso invece per quello che riguarda le donne. In Italia, abbiamo ogni anno 370 mila nuove diagnosi e circa 170 mila decessi per tumore.

D. – E’ normale, quindi, che ci sia stata molta attenzione…

R. – Assolutamente sì. Io direi però che bisogna essere molto cauti. E’ sicuramente interessante il modello, sono interessanti i primi dati preclinici, ma occorrerà del tempo e dovrà essere validato su altri tumori che non solo il melanoma. Occorrerà quindi ancora parecchio tempo.








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