2016-05-28 13:30:00

Il commento di don Gianvito Sanfilippo al Vangelo della Domenica


Nella solennità della Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, la liturgia ci propone  il Vangelo in cui Gesù sfama la folla a partire da cinque pani e due pesci:

“Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà”. 

Sulla solennità del Corpus Domini, ascoltiamo il commento di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della Diocesi di Roma:

La "Frazione del Pane" è uno dei nomi che i nostri fratelli nella fede utilizzarono, nel primo secolo cristiano, per la celebrazione eucaristica, ma al contempo indica, in tale contesto, un importante gesto liturgico, previo all'assunzione delle Sacre Specie, e fa presente l'amore di Nostro Signore, che non ha esitato a "spezzarsi per noi". Portando su di sé il castigo per i nostri peccati fino alla morte, infatti, Egli ha rivelato, risorgendo, l'intenzione più autentica del cuore di Dio: la misericordia per chi cade e la benevolenza perfino a chi è ostile o tradisce, in vista di una piena riabilitazione di ogni persona chiamata alla santità. Questa natura divina, che sa soffrire per l’amato, ci viene offerta nell'annuncio della vittoria, in Cristo, del bene umiliato dal male. È il kerigma che si fa carne in noi e, mediante l'Iniziazione cristiana, ci fa Chiesa facendo pure di noi, Corpo e Sangue di Cristo, sue membra. Adorare questa presenza, anche fuori del culto eucaristico, e credere che questo dono si compia realmente in noi, sono atti di fede che possono vivificare, inoltre, coloro che, per diverse circostanze della vita, non fossero in grado di accostarsi ai sacramenti. Alziamo lo sguardo al Salvatore invocando il suo Nome, la sua Carità ci renderà capaci di “spezzarci” per il prossimo e di far brillare la vita eterna che già opera in noi.








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