2016-05-24 07:58:00

Siria: oltre 120 morti negli attentati rivendicati dall'Is


Potrebbe essere di oltre 120 morti il pesante bilancio degli attacchi compiuti ieri dal sedicente Stato islamico in Siria, vicino ad una base russa. Coinvolti almeno 5 kamikaze. In una telefonata il segretario di Stato americano Kerry chiede al ministro degli Esteri russo Lavrov di fare pressioni su Damasco perché cessino i bombardamenti sulle opposizioni e sui civili. Adriana Masotti:


Quello avvenuto ieri nella provincia di Latakia, a Tartus e a Jableh, sulla costa mediterranea, è stato il più grave attentato terroristico dall'inizio della guerra civile in Siria. Sette esplosioni, almeno cinque provocate da attentatori suicidi e due da altrettante autobomba fatte saltare in aria, hanno ucciso almeno 80 persone secondo Damasco, oltre 120 secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Forse 200 i feriti. Immediata la rivendicazione dell'Is: ad essere presi di mira sono stati affollati terminal degli autobus e, a Jableh, anche un ospedale. Il presidente russo Putin ha inviato un telegramma al presidente siriano Bashar al Assad esprimendo condoglianze per le perdite umane subite negli attacchi e ribadendo che la "Russia rimane al fianco del suo alleato siriano". In serata colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di Stato Usa, Kerry: secondo Mosca avrebbero discusso delle "proposte russe di condurre operazioni congiunte contro i gruppi terroristici". Secondo il dipartimento di stato americano, Kerry avrebbe chiesto al collega russo di premere su Damasco affinchè l'esercito siriano fermi i bombardamenti sulle forze di opposizione e sui civili e consenta l’arrivo degli aiuti umanitari alle popolazioni che ne hanno bisogno.
 








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