“La riconciliazione esige la liberazione dei detenuti nell’ambito del conflitto svoltosi nel Paese; soprattutto, da questo punto di vista, nessuno può dirsi innocente. Per riconciliarsi occorre essere liberi; per essere liberi occorre avere libertà di movimento”: è quanto ha detto ieri mons. Ignace Bessi Dogbo, vescovo di Katiola, a nome dei vescovi ivoriani che hanno lanciato un appello, riuniti insieme a centinaia di fedeli, nella basilica di Nostra Signora della Pace, a Yamoussoukro.
Il pellegrinaggio nazionale per il Giubileo della Misericordia
I presuli - nella capitale dal 17 maggio per la loro 104.ma plenaria - hanno preso
parte ad un momento di preghiera nella cattedrale organizzato a conclusione del pellegrinaggio
nazionale indetto per il Giubileo della Misericordia. Giunti sabato sera dalle 15
diocesi del Paese, circa 150 mila pellegrini di diverse etnie e di svariate culture
hanno preso parte ad una veglia che è stata ritmata da canti, preghiere e riflessioni
in un clima di comunione e condivisione.
La crisi post-elettorale del 2010-2011 e i prigionieri politici ancora
in carcere
In tale contesto è stata invocata la scarcerazione dei prigionieri politici, reclusi
in seguito alla crisi postelettorale del 2010-2011 che ha fatto esplodere violenze
con oltre 3mila morti in 5 mesi. La Costa d’Avorio aveva vissuto un decennio di instabilità
con la divisione tra nord - in mano ai ribelli - e sud - controllato dai sostenitori
di Laurent Gbagbo (alla presidenza della Costa d’Avorio dal 2000 al 2011) - e il rifiuto
del Presidente uscente Gbagbo di riconoscere la vittoria del rivale Alassane Ouattara
alle elezioni del novembre 2010 ha provocato disordini e scontri. Il Fronte popolare
ivoriano (FPI), creato da Gbagbo, parla di 300 persone detenute, mentre il governo
ne dichiara tra le 140 e le 150.
Favorire le iniziative per la riconciliazione nel Paese
Nel mese scorso Siméon Ahouana, presidente della Commissione nazionale per la riconciliazione
e l’indennizzo delle vittime (Conariv), ha affermato che c’è un profondo malcontento
e che occorre favorire le iniziative in favore della riconciliazione. L’appello dei
vescovi è stato accolto positivamente dalla Fidhop (Fondazione Ivoriana per la tutela
e la sorveglianza dei Diritti dell’Uomo e della vita Politica) che auspica un impegno
congiunto fra cristiani di diverse confessioni e musulmani a favore della riconciliazione
nazionale.
La 104.ma Assemblea plenaria dei vescovi
Mons. Alexis Touably, vescovo di Agboville e presidente della Conferenza episcopale
ivoriana ha esortato i fedeli alla conversione e al sacramento della riconciliazione,
invitandoli ad essere vigili e a privilegiare il bene. Della realtà socio-politico
del Paese hanno parlato i vescovi nel corso della loro plenaria, svoltasi al centro
diocesano di Yamoussoukro. All’ordine del giorno anche l’ordinario funzionamento della
Chiesa ivoriana. La prossima plenaria dei vescovi è prevista dal 16 al 22 gennaio
del 2017 a Katiola. (A cura di Tiziana Campisi)
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