2016-05-24 16:00:00

Costa d'Avorio: vescovi chiedono liberazione dei prigionieri politici


“La riconciliazione esige la liberazione dei detenuti nell’ambito del conflitto svoltosi nel Paese; soprattutto, da questo punto di vista, nessuno può dirsi innocente. Per riconciliarsi occorre essere liberi; per essere liberi occorre avere libertà di movimento”: è quanto ha detto ieri mons. Ignace Bessi Dogbo, vescovo di Katiola, a nome dei vescovi ivoriani che hanno lanciato un appello, riuniti insieme a centinaia di fedeli, nella basilica di Nostra Signora della Pace, a Yamoussoukro. 

Il pellegrinaggio nazionale per il Giubileo della Misericordia
I presuli - nella capitale dal 17 maggio per la loro 104.ma plenaria - hanno preso parte ad un momento di preghiera nella cattedrale organizzato a conclusione del pellegrinaggio nazionale indetto per il Giubileo della Misericordia. Giunti sabato sera dalle 15 diocesi del Paese, circa 150 mila pellegrini di diverse etnie e di svariate culture hanno preso parte ad una veglia che è stata ritmata da canti, preghiere e riflessioni in un clima di comunione e condivisione.

La crisi post-elettorale del 2010-2011 e i prigionieri politici ancora in carcere
In tale contesto è stata invocata la scarcerazione dei prigionieri politici, reclusi in seguito alla crisi postelettorale del 2010-2011 che ha fatto esplodere violenze con oltre 3mila morti in 5 mesi. La Costa d’Avorio aveva vissuto un decennio di instabilità con la divisione tra nord - in mano ai ribelli - e sud - controllato dai sostenitori di Laurent Gbagbo (alla presidenza della Costa d’Avorio dal 2000 al 2011) - e il rifiuto del Presidente uscente Gbagbo di riconoscere la vittoria del rivale Alassane Ouattara alle elezioni del novembre 2010 ha provocato disordini e scontri. Il Fronte popolare ivoriano (FPI), creato da Gbagbo, parla di 300 persone detenute, mentre il governo ne dichiara tra le 140 e le 150. 

Favorire le iniziative per la riconciliazione nel Paese
Nel mese scorso Siméon Ahouana, presidente della Commissione nazionale per la riconciliazione e l’indennizzo delle vittime (Conariv), ha affermato che c’è un profondo malcontento e che occorre favorire le iniziative in favore della riconciliazione. L’appello dei vescovi è stato accolto positivamente dalla Fidhop (Fondazione Ivoriana per la tutela e la sorveglianza dei Diritti dell’Uomo e della vita Politica) che auspica un impegno congiunto fra cristiani di diverse confessioni e musulmani a favore della riconciliazione nazionale.

La 104.ma Assemblea plenaria dei vescovi
Mons. Alexis Touably, vescovo di Agboville e presidente della Conferenza episcopale ivoriana ha esortato i fedeli alla conversione e al sacramento della riconciliazione, invitandoli ad essere vigili e a privilegiare il bene. Della realtà socio-politico del Paese hanno parlato i vescovi nel corso della loro plenaria, svoltasi al centro diocesano di Yamoussoukro. All’ordine del giorno anche l’ordinario funzionamento della Chiesa ivoriana. La prossima plenaria dei vescovi è prevista dal 16 al 22 gennaio del 2017 a Katiola. (A cura di Tiziana Campisi)








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