2016-05-20 14:22:00

Siria alla fame, il Pam: urgente far arrivare gli aiuti agli assediati


In Siria, nella provincia di Homs, è stata cancellata la preghiera del venerdì per timore dei raid governativi. Ieri gli aerei di Damasco avrebbero provocato oltre 20 morti. Intanto, si pensa a come raggiungere con gli aiuti umanitari le città assediate. Nel caso in cui i soccorsi non dovessero riuscire ad arrivare nelle aree assediate, ha annunciato de Mistura, “sarà messa in discussione la credibilità del prossimo round  di colloqui di pace”. Francesca Sabatinelli:

Dopo Aleppo anche a Houla, nella provincia di Homs, è stata cancellata la preghiera del venerdì, per timore di quelli che il tribunale religioso locale ha definito “barbari attacchi sferrati sulla città dall’aviazione del regime”, esortando quindi la popolazione a non uscire di casa. Ieri i raid, in diverse località del Paese avevano ucciso 21 civili, soprattutto bambini, colpiti da una pioggia di barili pieni di esplosivo. Proseguono anche gli orrori per mano dell’Is che a Raqqa, la roccaforte del sedicente califfato, avrebbe ucciso tre giovani accusati di apostasia. Intanto si continuano a cercare soluzioni a sostegno delle popolazioni assediate, alle quali non riescono ad arrivare via terra gli aiuti umanitari. Ieri, l’inviato Onu per la Siria, Staffan De Mistura aveva parlato di paracadutarli per aggirare i blocchi. Finora l’unica città raggiunta via cielo dagli aiuti è stata Deir Ezzor, nell’est del Paese, dove il Pam ha effettuato oltre 30 lanci. Jane Howard del Programma Alimentare mondiale dell’Onu:

R. – Well, we know that in very many cities in Syria, in particular the resort where we have been …
Noi sappiamo che in molte città siriane, in particolare in quelle nelle quali abbiamo fornito aiuti dall’alto, la situazione è molto grave. Nelle ultime settimane abbiamo saputo che la gente ha mangiato solo erba e verdure bollite, giusto per sopravvivere. Per mesi, addirittura per uno, due anni, non siamo riusciti a raggiungere la maggior parte di queste zone con i camion carichi di cibo! In generale, il Programma alimentare mondiale preferisce consegnare il cibo con convogli di camion, perché in questo modo si riesce a portarne tantissimo, e in realtà saremmo in grado di sfamare circa 4 milioni di persone al mese con cibo come riso, farina e olio vegetale. Ma ci sono alcune zone, diciotto in particolare, che sono per noi motivo di grande preoccupazione, perché in quelle zone le persone sono veramente sottonutrite. Questo significa che le diverse parti che circondano questi luoghi, e parliamo di ogni parte, controllano il cibo, qualsiasi cosa di genere alimentare, che entri o esca: l’assedio è utilizzato come arma di guerra. Quindi, mentre noi ci siamo ora concentrati su queste 18 zone per capire come poter fare piani concreti per aiutare la gente, la comunità internazionale dovrebbe veramente insistere affinché almeno una parte degli aiuti raggiunga quelle zone alle quali è stato impedito ai camion di arrivare.

D. – I lanci dall’alto sono l’ultima risorsa, perché è un’operazione molto costosa e complessa; inoltre, è anche pericoloso …

R. – There are lots of reasons why we consider air drops to be really a last resort …
Le ragioni per cui consideriamo i lanci dall’alto l’ultima risorsa sono molte. Intanto, non puoi farlo in qualsiasi posto, perché deve esserci una zona abbastanza grande nella quale poter lanciare il cibo in maniera sicura, non sarebbe utile che le casse atterrassero direttamente sulla testa della gente. Non puoi farlo in aree urbane, e questo elimina molti luoghi nei quali le persone sono sotto assedio. Come ha detto anche lei, devono esserci garanzie di sicurezza perché nelle zone della Siria diversi raggruppamenti controllano lo spazio aereo e poi, in ultima analisi, il fatto fondamentale è che non puoi lanciare le stesse quantità di cibo che puoi portare via terra. Nelle ultime settimane in cui abbiamo lanciato cibo dall’aria nella città orientale di Deir Ezzor, ci abbiamo messo sei settimane per lanciare il cibo che avremmo potuto consegnare con un convoglio che viaggiasse via terra. Quindi, veramente dipende dalle persone a terra che ci lascino passare. Ripetutamente abbiamo lanciato appelli alle diverse parti contendenti affinché lasciassero passare il cibo: è ridicolo, ci sono zone assediate pochi chilometri fuori da Damasco, che puoi raggiungere in macchina in un’ora e mezza! I lanci dall’alto non sono il problema vero e proprio, il problema vero è quello dell’accesso umanitario. E’ questo che il Issg (International Syria Support Group), gruppo di Paesi che stanno facendo pressione, cerca di fare per aiutare.








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