2016-05-18 14:00:00

Perù: iniziativa della Chiesa contro la tratta di persone


“Prevenzione della tratta di persone e traffico di migranti in Perú: rafforzamento delle reti sociali per la prevenzione e l’assistenza alle vittime, a livello nazionale e nelle aree di confine”. E’ il nuovo progetto lanciato dalla Commissione per la pastorale della mobilità umana della Conferenza episcopale peruviana in collaborazione con la Ong Progetto mondo Mlal (Movimento laici America latina) per contribuire a ridurre la vulnerabilità sociale delle potenziali vittime del fenomeno nel Paese sudamericano luogo di origine e di transito della tratta internazionale. 

Tra le aree d’intervento del progetto è il vicariato apostolico di Jaén en Perú
Una delle aree d’intervento del progetto - riferisce l'agenzia Fides - è il vicariato apostolico di Jaén en Perú, dove si svolgerà, grazie al sostegno del vescovo Gilberto Alfredo Vizcarra Mori, un workshop di formazione per sacerdoti, religiosi, catechisti rurali e autorità locali, per definire le reti e i piani d’azione in materia di migrazione e tratta di persone. Diritti umani e migrazione, dottrina sociale della Chiesa in materia di migrazione e realtà della tratta in Perú saranno i temi dell’incontro, che nelle intenzioni dei promotori vuole essere «l’inizio di un lavoro pastorale costante e in coordinamento permanente con le istituzioni del Governo e della società civile nella zona, per proteggere i migranti e le loro famiglie».

Perù nazione sudamericana con il maggior numero di bambini lavoratori
Secondo l’ultimo rapporto della commissione delegata dal congresso per seguire questo problema dal 2004 al 2011, la Polizia nazionale ha registrato 974 vittime per la stragrande maggioranza di sesso femminile. Nel 2011 le vittime sono state per il 58% minorenni. Il Perú è la nazione sudamericana con il maggior numero di bambini lavoratori e lo Stato non riesce a far fronte ai programmi di tutela che dovrebbe attuare a favore dei più piccoli. Attualmente il Governo sta lavorando con i bambini di strada di diciotto regioni del Paese.

Sguardo sui genitori irresponsabili e sulle mafie che sfruttano i minori
La situazione di estrema povertà è terreno fertile che alimenta il fenomeno. Abbondano i casi nei quali i familiari stessi espongono i bambini al rischio lasciandoli lavorare da soli in strade pericolose. A settembre è stata lanciata la campagna “Corazón Azul Perú” contro il traffico di esseri umani con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione su portata, caratteristiche e modalità di questo crimine. (L.Z.)








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