Il patriarcato caldeo ha “condannato con forza” le violenze, che in questi giorni sono diventate “una costante quotidiana” nel Paese. Per i vertici della Chiesa irakena l’obiettivo “è il mosaico culturale dell’Iraq” e l’idea di “vita comune”. Da qui l’invito al governo, alla classe politica e a tutte le persone di buona volontà a operare “per la sicurezza e la vita di cittadini innocenti”. A questo si devono aggiungere “riforme urgenti” per lo sviluppo della nazione, in un momento di profonda crisi politica, economica e istituzionale acuita da spaccature e divisioni interne.
Promuovere una cultura della tolleranza, dell’amore e della pace
Nel documento a firma del Patriarca Mar Louis Raphael Sako - riporta l'agenzia AsiaNews
- vi è anche un forte appello “ai leader religiosi musulmani” e al “clero cristiano”
perché “uniscano i loro sforzi” nella promozione di una “cultura della tolleranza,
dell’amore e della pace”, contro ogni “abuso” e “distorsione” della fede. “Questa
cooperazione - conclude la nota - saprà respingere con forza l’ondata di fondamentalismo
e settarismo, come è avvenuto con altre crisi del passato”.
I vertici politici sembrano impotenti di fronte agli attacchi dell'Is
Le forti parole del Patriarca caldeo giungono in un momento di profonda crisi dell’Iraq,
segnato da divisione interne e incapace di dar vita a un nuovo esecutivo chiamato
ad affrontare le sfide. Una impasse che ha sollevato più di un dubbio sulla effettiva
capacità dei vertici politici e istituzionali di combattere le milizie del sedicente
Stato Islamico che, dopo un periodo di difficoltà, sembrano guadagnare di nuovo terreno.
(R.P.)
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