2016-05-17 14:07:00

Fai: per fondi al patrimonio culturale solo lo Stato non basta


E’ giunto all’ottava edizione il censimento nazionale "I Luoghi del Cuore" del Fondo Ambiente italiano (Fai). L’iniziativa promossa dal 2003, in collaborazione con Intesa San Paolo, ha aiutato nella cura e salvaguardia di molti luoghi d'arte e di natura in tutta Italia che spesso hanno attratto nuovi finanziamenti. La presentazione del rapporto a Milano. Valentina Onori ha sentito Federica Armiraglio, responsabile del progetto:

R. – Ormai, è davvero il bacino di raccolta di tutte le segnalazioni che fanno i cittadini italiani in merito alla salvaguardia del patrimonio. In sette edizioni, abbiamo catalogato oltre 33 mila "Luoghi del Cuore" in tutta Italia e in tutte le regioni sono stati raccolti più di tre milioni e 400mila voti. È veramente un movimento di popolo ormai quello che aspetta il censimento.

D. – Quali sono i risultati del censimento?

R. – Da un lato, è la più ampia mappatura spontanea di luoghi all’attenzione delle popolazioni che esista in Italia. Quindi, di fatto, l’unica applicazione della Convenzione europea del paesaggio nel nostro Paese. Dei risultati molto concreti: i 68 interventi che il Fai e Intesa San Paolo hanno varato in questi 12 anni a favore di una serie di "Luoghi del Cuore" in 15 regioni italiane e che spesso hanno attratto nuovi finanziamenti, hanno creato sinergia e hanno permesso di salvare molti luoghi importanti d’arte e di natura. Ancora, il Rapporto che abbiamo prodotto per i dieci anni del progetto – una sorta di libro bianco, presentato con il ministro Franceschini – ha portato un’analisi importante di quali sono le tendenze della cultura nel nostro Paese: ad esempio, i "Luoghi del Cuore" vengono votati numericamente in modo molto importante nelle grandi città, ma spesso con pochi voti. Quando invece i grandi movimenti si verificano nelle città medie o addirittura in quelle molto piccole perché i "Luoghi del Cuore" sono proprio i luoghi dell’identità, quelli delle persone che sono legate – spesso nei piccoli borghi o nelle città medie – ai luoghi che non vogliono veder scomparire.

D. – L'Italia è il Paese dei centomila tesori. A che punto è la sensibilizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico in Italia?

R. – Se devo dirlo con il termometro dei "Luoghi del Cuore", posso dire che l’indice di sensibilizzazione è abbastanza alto visto che nell’ultimo censimento abbiamo raccolto oltre un milione e 600 mila segnalazioni. E pensate che ci sono stati segnalati quasi 20 mila luoghi che in gran parte rientrano nei 33 mila totali. Questo comunque vuol dire che la percezione dell’importanza di salvaguardare il patrimonio è molto più alta di quanto si creda comunemente.

D. – Di cosa parlerete oggi?

R. – Racconteremo più che altro cosa può portare l’iniziativa. Avremo due testimoni in conferenza stampa: la direttrice della Certosa di Calci e il direttore del Parco archeologico di Suasa nelle Marche. Due casi molto diversi ma che racconteranno che cosa hanno portato i "Luoghi del Cuore". A Calci, sono arrivati due milioni di euro dal ministro dei Beni culturali e certamente il grande successo dei "Luoghi del Cuore" ha facilitato in qualche modo anche l’arrivo di questi fondi. A Suasa, invece, c’è stato un contributo soprattutto di valorizzazione. Anche noi diamo un contributo per il recupero di questo importante parco archeologico: è un classico "Luogo del Cuore", un luogo importante ma poco conosciuto che attraverso il censimento diventa più facile da scoprire.

D. – A che punto sono i finanziamenti per il patrimonio culturale in Italia?

R. – Negli ultimi anni eravamo un po’ disperati, nel senso che, come tutti sappiamo, purtroppo i fondi ministeriali che sono stati per decenni la grande "vena" cui attingevano i grandi fondi per il patrimonio, sono andati sempre più scemando, quindi questa ultima delibera del Cipe del primo maggio del governo, ci ha reso molto felici: il governo ha allocato finalmente un miliardo di euro di finanziamenti. Certamente, sta un po’ cambiando lo scenario, anche con l’istituzione del bonus, i privati stanno entrando sempre di più finalmente . Anche nello stanziamento di fondi a favore del patrimonio perché ormai lo sappiamo tutti: lo Stato da solo non basta più. Certamente, anche l’iniziativa del Fai che ogni due anni assegna 400mila euro per interventi sul patrimonio dei Luoghi del Cuore più votati contribuisce a questa salvaguardia.








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