È morta ieri sera a Roma, nella solennità di Pentecoste, Irene Bertoni, prima “mamma di vocazione”, e assieme a don Zeno Saltini cofondatrice di Nomadelfia. Era nata a Mirandola nel 1923 ed era entrata in Nomadelfia, allora Opera piccoli apostoli, a 18 anni nel 1941, per l’epoca minorenne. L’8 dicembre dello stesso anno si presentò al vescovo con due figli e gli disse: “Non sono nati da me, ma è come se li avessi partoriti io”. Le erano stati affidati da don Zeno. Il vescovo benedisse questa giovane.
Con Irene nascono nella Chiesa le "mamme per vocazione"
Con Irene - riferisce l'agenzia Sir - nasce nella Chiesa e nel mondo una nuova figura:
vergini non consacrate, che rinunciano al matrimonio per accogliere figli abbandonati.
Sono le “mamme di vocazione”. Altre donne la seguirono. Dopo pochi anni si unirono
a loro anche famiglie di sposi, tutte disponibili ad accogliere figli in stato di abbandono;
bambini affidati all’altare alle “mamme di vocazione” o alle famiglie di sposi con
le parole che Gesù rivolse dalla croce alla Madonna e a S. Giovanni: “Donna, ecco
tuo figlio. Figlio, ecco tua madre”.
Ha donato la maternità a 58 figli
Per oltre cinquant’anni circa Irene è a Roma e cura i rapporti con la S. Sede e con
lo Stato italiano incontrando i vari Papi (Pio XII, Giovanni XXIII, in particolare
Giovanni Paolo II e anche Papa Francesco) e Presidenti della Repubblica. Nel corso
della sua esistenza ha donato la maternità a 58 figli. (R.P.)
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