2016-05-13 16:02:00

Il Papa in visita alla Pontificia Accademia Ecclesiastica


Papa Francesco si è recato in visita ieri sera presso la Pontificia accademia ecclesiastica, dove si formano sacerdoti che eserciteranno il loro ministero nelle rappresentanze pontificie sparse in tutto il mondo. Una comunità, formata quest’anno da 33 sacerdoti, provenienti da 14 Paesi diversi. A riferirlo è L’Osservatore Romano.

Papa Francesco è stato accolto dal presidente, l’arcivescovo Giampiero Gloder, dai superiori, dagli alunni e dalle suore della Congregazione di Marta e Maria, che da qualche mese prestano il loro servizio nella comunità. Salito nella cappella, il Pontefice ha presieduto la preghiera dei Vespri nella forma in cui avviene quotidianamente nella Casa; ha poi salutato personalmente gli alunni, soffermandosi brevemente con ciascuno per conoscerne il nome e la diocesi di provenienza. Si è poi trattenuto per più di un’ora con la comunità instaurando un dialogo aperto e spontaneo, nel quale si sono potute affrontare differenti tematiche. Papa Francesco non ha tenuto un discorso ufficiale, ma ha voluto rispondere alle numerose domande che gli hanno rivolto gli alunni, offrendo elementi di riflessione per il ministero a cui si stanno preparando.

Riferendosi al servizio diplomatico della Santa Sede, ne ha sottolineato la bellezza e l’utilità per la vita della Chiesa, come pure le difficoltà e sfide che comporta. A chi domandava che cosa si attenda da coloro che vivono il proprio ministero nelle rappresentanze pontificie, Papa Francesco ha delineato tre elementi fondamentali: una diplomazia intelligente fatta di arte e carità, che costruisca ponti con le culture, le società e i Governi, rendendo presente la Chiesa e dando voce al Vangelo; una dimensione pastorale del ministero — caratterizzata dal contatto vivo e concreto con il popolo fedele di Dio — che, attraverso una testimonianza coerente e generosa di vita sacerdotale, sappia creare un clima di fiducia; la capacità di offrire qualcosa al Signore nella penitenza, una virtù che non è passata di moda, ma che aiuta a rafforzare il rapporto con lui, centrando la propria vita sacerdotale su ciò che è essenziale.

Chiamati a operare e a vivere il proprio sacerdozio in un mondo che appare spesso indifferente e lontano dal messaggio cristiano, il Papa ha ricordato la parola di Cristo «io ho vinto il mondo» (Giovanni, 16, 33): un invito a non avere paura delle incomprensioni e della persecuzione e a confidare sempre nella forza della risurrezione del Signore. In questo contesto, ha rilevato la presenza e l’azione dello spirito del maligno, che spinge gli uomini alle divisioni e alle guerre, li rende schiavi del denaro e del potere, fino a illuderli di potersi sostituire a Dio creatore, ripetendo l’esperienza della torre di Babele.

Parlando ai giovani sacerdoti ha ribadito la necessità di una riforma personale ed ecclesiale, che parta dalla dimensione spirituale affinché essa permei ogni aspetto della vita. Ciò è particolarmente importante per i pastori, che, specie nel contesto odierno, sono esposti al rischio della comodità, della mondanità e della tiepidezza. Allo stesso tempo, però, Papa Francesco ha invitato a seguire i molti esempi di dedizione, di servizio e di santità di vita, che ci sono nella Chiesa, nel clero e nella Curia romana.

Nell’incontro, il Pontefice si è soffermato poi su altri temi attuali, quali l’impegno ecumenico, il fondamentalismo religioso, il rapporto tra misericordia e giustizia, la situazione europea e la riconciliazione come missione della Chiesa.

La visita all’accademia è stata un’occasione per incoraggiare con affetto gli alunni nel loro cammino di formazione e riaffermare l’importanza delle nunziature apostoliche per il ministero petrino e il servizio alle Chiese locali. 








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