2016-05-13 16:00:00

Gli imprenditori dal Papa. Tagliavanti: creare ricchezza per tutti


Domani oltre 18 mila imprenditori saranno in Piazza San Pietro per incontrare il Papa in occasione dell'udienza giubilare del sabato. Stasera in molti parteciperanno alla Messa nella Basilica di San Paolo fuori le Mura presieduta dal cardinale Agostino Vallini. Si tratta di un modo per riflettere sul ruolo sociale ed etico dell'impresa. A organizzare l'evento, tra gli altri, il Vicariato e la Camera di Commercio di Roma. Alessandro Guarasci ha sentito il presidente della Camera Lorenzo Tagliavanti:

R. – Nel tempo abbiamo visto che Papa Francesco ha rivolto, soprattutto negli ultimi anni - caratterizzati da una crisi molto dura dell’economia - delle parole molto interessanti per quanto riguarda il mondo delle imprese e il ruolo dell’imprenditore. Pensiamo che il fatto che migliaia di imprenditori vanno a San Pietro gli dà la possibilità di ricreare questo filo diretto che già oggi esiste tra il mondo dell’impresa e Papa Francesco.

D. - E in questo momento in cui il Paese sta tentando di ripartire seppure molto a fatica, secondo lei le imprese hanno un ruolo particolare?

R. - Sono le uniche strutture che creano ricchezza; poi lo Sato penserà a redistribuirle, a dare le regole, ma la ricchezza di una nazione è fatta dalla capacità dei propri cittadini, attraverso la forma dell’impresa, di creare occupazione e ricchezza non solo per l’azienda stessa, ma anche per il territorio e per il Paese. Questo è il grande sforzo. Questo va fatto non pensando solo al profitto, anzi, ma soprattutto a quanto intorno a sé può fare un’impresa, ovvero una crescita che serve a qualcosa, che serve soprattutto all’uomo.

D. - Anche a Roma si fa fatica a vedere una ripresa delle attività produttive e del comparto del lavoro. Secondo lei, mancano progetti di rilancio per questa città?

R. - Non mancano sicuramente il coraggio dei romani. In questo periodo di crisi devo dire che il numero delle imprese a Roma è aumentato, non è diminuito. Questo significa che molti giovani che non trovano altra collocazione scelgono la via dell’impresa. Molte donne che magari hanno un marito licenziato da un’altra attività, decidono di trovare nell’attività imprenditoriale la possibilità magari di contribuire al reddito famigliare. Quello che manca spesso è un contesto favorevole all’intrapresa personale, quindi spesso manca una struttura finanziaria adeguata; sicuramente mancano le infrastrutture a cominciare da quelle tecnologiche e sicuramente non c’è una pubblica amministrazione amica delle imprese; spesso è la burocrazia ad essere ostile.

D. - Secondo lei manca anche un’offerta politica all’altezza dei compiti di questa città? Pensiamo alle prossime elezioni amministrative …

R. - Questo sicuramente. Ogni città deve aver una sua visione ed ogni visione deve essere disegnata dalla leadership della città. Il fatto che Roma fatichi così tanto ad avere delle leadership in grado di indicare una strada, ormai da qualche anno, è uno dei limiti della nostra città. Se guardiamo quello che è accaduto l’anno scorso a Parigi con il rinnovamento e la determinazione con le quali il sindaco di Parigi sta indicando la strada di quella città o pensiamo anche a questo evento straordinario che è accaduto alla città di Londra, si vede che dietro quelle candidature, quei sindaci, ci sono dei progetti, delle indicazioni. Spesso da noi, anche leggendo le polemiche politiche, una grande visione per una grande città come è Roma spesso sembra non esserci.








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