I vescovi albanesi incoraggiano a procedere con la riforma della giustizia all’esame del Parlamento e invitano tutti i suoi promotori a realizzarla. In una dichiarazione, diffusa in questi giorni e riportata dall’agenzia Sir, la Conferenza episcopale riunita in Assemblea plenaria interviene su un tema molto sentito dall’opinione pubblica del Paese
Gli albanesi hanno diritto a una società giusta
“L’esigenza della giustizia – ricordano i presuli
– è insita nella persona umana e nella società. Per questo, come pastori e avendo
a cuore il bene del gregge a noi affidato e quello di tutto il Paese, incoraggiamo
questa riforma. Gli albanesi hanno diritto a una società giusta e coloro che hanno
incarichi pubblici devono avere senso di responsabilità e di giustizia”. I vescovi,
spiega don Gjergj Meta, responsabile per la Comunicazione dell’episcopato, rimarcano,
in particolare, due questioni: innanzitutto, “la riforma deve garantire che in futuro
non ci saranno più persone candidate o elette o, ancora, nominate in uffici statali
con un passato criminale o coinvolte in casi di corruzione ”.
Non toccare il Codice della famiglia
In secondo luogo, la riforma, nel punto che riguarda
il principio costituzionale della non discriminazione, peraltro sostenuto dalla Chiesa
albanese, “non deve assolutamente intaccare il Codice della famiglia che per i cristiani
è quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”. Al riguardo i vescovi ricordano
quanto scrive Papa Francesco nell’Esortazione apostolica post-sinodale “Amoris Laetitia”
in cui si legge: “Solo l’unione esclusiva e indissolubile tra un uomo e una donna
svolge una funzione sociale piena, essendo un impegno stabile e rendendo possibile
la fecondità” e “le unioni di fatto o tra persone dello stesso sesso, per esempio,
non si possono equiparare semplicisticamente al matrimonio”.
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