Non lasciare che la “Dichiarazione di Marrakesh” cada nel dimenticatoio e resti lettera morta. È il richiamo rivolto martedì ai media statunitensi dal card. Theodore McCarrick a una conferenza sulle minoranze religiose nei Paesi a maggioranza musulmana organizzata dal National Press Club a Washington.
Da Marrakesh un forte appello per libertà religiosa per tutti
Nel suo intervento – riporta l’agenzia Cns - il card. McCarrick ha ricordato l’importanza
dello storico appello in difesa dei diritti di tutte le minoranze religiose nel mondo
islamico firmato il 27 gennaio da 250 eminenti giuristi e studiosi musulmani riuniti
nella città marocchina su invito del Re del Marocco Mohammed VI e del Forum per la
Promozione della Pace nelle società islamiche. Un evento al quale lo stesso arcivescovo
emerito di Washington era stato invitato a partecipare insieme ad altri 49 esponenti
religiosi non musulmani per condividere le preoccupazioni per la montante violenza
in nome della religione nel mondo.
Il richiamo della Dichiarazione alla Carta di Medina
Il documento riconosceva il pericoloso deterioramento delle condizioni delle minoranze
religiose nei Paesi musulmani per via del ricorso alla violenza di “gruppi criminali”,
come al Qaeda e Daesh, che si sono appropriati del diritto di promuovere idee attribuite
all’islam, ma che “contraddicono in modo allarmante i suoi principi e obiettivi fondamentali”.
Contro questa manipolazione, i firmatari si erano appellati ai principi della Carta
di Medina siglata dal Profeta Maometto, la prima “costituzione” del mondo islamico
che garantiva la libertà di culto e di movimento, la proprietà, la mutua solidarietà
e la difesa, nonché la giustizia e l’uguaglianza di fronte alla legge di tutti “indipendentemente
dalla fede”.
No all’estremismo religioso che porta alla guerra e al caos
Oltre a chiedere agli studiosi e agli intellettuali musulmani di sviluppare il concetto
di cittadinanza nella giurisprudenza islamica, la Dichiarazione rivolgeva quindi un
appello alle istituzioni educative per “una coraggiosa revisione dei programmi educativi,
per eliminare ogni argomento che istiga all’aggressione e all’estremismo, portando
alla guerra e al caos” e ai politici perché “stabiliscano un contratto costituzionale
tra i cittadini” di tutte le fedi e credi.
La Dichiarazione di Marrakesh può cambiare il volto dell’Islam
“Questa dichiarazione può cambiare il volto dell’Islam, o meglio riportarlo alle sue
vere origini e fondamenti che riconoscono la dignità di ogni essere umano”, ha sottolineato
il card. McCarrick. Se la Carta di Medina alla quale si richiama è l’espressione del
vero Islam, ha aggiunto, “possiamo lavorare insieme per costruire un mondo nuovo”.
Di qui l’appello ai media a “non fare morire nel silenzio” la Dichiarazione di Marrakesh,
come è accaduto con altri importanti documenti elaborati in questi anni da leader
musulmani che predicavano l’armonia interreligiosa, accolti in un primo momento con
grande attenzione dai media, ma poi caduti nell’oblio. (A cura di Lisa Zengarini)
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