Il mese prossimo, il card. Pietro Parolin si recherà in Ucraina per esprimere la solidarietà del Papa alla popolazione sofferente: ad annunciarlo, è stato lo stesso segretario di Stato, in visita in Estonia. Stamani, all’Università di Tartu, il porporato ha tenuto un discorso incentrato sulle relazioni internazionali della Santa Sede. Al centro del suo intervento, anche la questione migratoria e la crisi di valori in Europa. Il servizio di Isabella Piro:
Santa Sede preoccupata per situazione umanitaria in Ucraina
“Data la gravità della situazione attuale, io stesso
mi recherò in Ucraina il mese prossimo, per esprimere la solidarietà del Santo Padre
a coloro che soffrono”: così il card. Parolin annuncia il suo viaggio in Ucraina.
Ricordando la colletta per il Paese indetta dal Papa per lo scorso 24 aprile, il porporato
sottolinea che “la Santa Sede è particolarmente preoccupata per la questione umanitaria
in peggioramento, a causa del conflitto in corso” e dell’inflazione che ha lasciato
“più di mezzo milione di persone” senza cibo, provocando “un milione e mezzo di sfollati”.
Drammatiche anche l’emergenza sanitaria – aggiunge il segretario di Stato – e le condizioni
dei bambini che non possono frequentare le scuole e sperimentano quotidianamente la
violenza, rimanendone traumatizzati.
Rispettare il diritto internazionale e
promuovere il dialogo
Di fronte a tutto questo – sottolinea il segretario
di Stato – la Chiesa cattolica, sebbene sia una minoranza in Ucraina, “sta rispondendo
ai bisogni della popolazione”, mentre la Santa Sede sta preparando “interventi specifici
a beneficio di tutti, senza discriminazioni religiose”. Al contempo, ribadisce il
card. Parolin, è importante rispettare il diritto internazionale ed umanitario, incoraggiando
le parti in causa “ad intraprendere il dialogo per superare le difficoltà attuali
ed alleviare le sofferenze della popolazione”.
Una risposta umanitaria alla crisi migratoria
Poi, lo sguardo del porporato si allarga a tutta l’attività
diplomatica della Santa Sede, che è lontana – spiega – da approcci “puramente politici
o commerciali”, ma è basata, piuttosto, su quattro principi fondamentali: dignità
della persona umana, promozione del bene comune, solidarietà e sussidiarietà. Di qui,
il richiamo a fare attenzione a due crisi attuali dell’Europa: la crisi migratoria
e quella di valori. Riguardo alla prima, il porporato si appella ad “una risposta
umanitaria” che sappia bilanciare “la tutela dei diritti dei cittadini europei e l’accoglienza
dei migranti”, attraverso “un dialogo franco e rispettoso tra i Paesi di origine,
transito e destinazione” dei profughi.
19 maggio, nuovo ambasciatore dell’Estonia in udienza dal Papa
Quanto alla crisi di valori, invece, il segretario
di Stato richiama l’importanza della tutela dei diritti umani, da non ridurre a mero
individualismo, ma da intendere come universali, in quanto essenziali per la persona
e la sua dignità. Infine, il card. Parolin rende noto che giovedì 19 maggio Papa Francesco
riceverà in udienza il nuovo ambasciatore dell’Estonia presso la Santa Sede, Väino
Reinert, che presenterà le Lettere credenziali.
Il saluto del Pontefice ai fedeli estoni
Prima di recarsi presso l’Università di Tartu, stamani
il segretario di Stato ha presieduto la Messa nella Chiesa cittadina dell’Immacolata
Concezione, portando ai fedeli presenti il saluto e la benedizione del Pontefice.
Nella sua omelia, il porporato ha ricordato “gli aspetti essenziali” della vita dei
vescovi e dei sacerdoti, ovvero la fedeltà a Cristo, la vigilanza, l’attenzione alla
Parola di Dio e la preghiera. Centrale anche il richiamo ai pastori, affinché si pongano
al servizio del gregge che è stato loro affidato, senza pensare di “trarre profitto”
dai fedeli, ma vedendo invece come “spendersi” per essi.
Portare avanti con coraggio la nuova evangelizzazione
Ieri pomeriggio, inoltre, il card. Parolin ha presieduto
la Santa Messa nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Tallin: ricordando “la
testimonianza di sacerdoti, religiosi e laici di fronte a persecuzioni, deportazioni
ed ostacoli di ogni genere” vissuti dalla Chiesa estone nel periodo “dell’occupazione
e della dittatura”, il porporato ha esortato i fedeli a continuare nella “coraggiosa”
missione della nuova evangelizzazione anche oggi, soprattutto di fronte a sfide non
meno rilevanti, come la secolarizzazione, l’indifferenza religiosa e l’ostilità alla
fede.
L’importanza del dialogo ecumenico
In quest’ottica, il segretario di Stato ha insistito
sull’importanza della dimensione ecumenica, soprattutto in un Paese, come l’Estonia,
con “una forte tradizione ortodossa e luterana”. “Vi incoraggio – ha detto ai fedeli
– a continuare a pregare insieme, a promuovere il dialogo ed a cooperare a varie iniziative
per diffondere la fede e promuovere il bene comune, nello spirito del Vangelo”, perché
“la divisione tra cristiani è contraria alla volontà di Cristo”.
In serata, il card. Parolin si sposta in Lettonia
Da ricordare che l’Estonia è la seconda tappa del
viaggio che il card. Parolin sta compiendo nell’area baltica: dal 7 al 9 maggio, infatti,
il porporato è stato in Lituania, mentre nella serata di oggi si sposterà in Lettonia.
Il ritorno in Italia è previsto per il 13 maggio.
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