2016-05-09 15:00:00

Brasile: alla Settimana per l'Unità il tema dei migranti


In Brasile, come in diversi altri paesi dell’America Latina, la settimana che precede la solennità di Pentecoste è dedicata alla preghiera per l’unità dei cristiani. “Chiamati e chiamate a proclamare le grandi opere del Signore" è il tema scelto per la settimana di quest’anno in Brasile, dall’8 al 15 maggio, che trae spunto dal versetto biblico 1Pt 2,9 richiamando la realtà delle migrazioni. Secondo quanto riferisce l'agenzia Fides, la proposta del tema è del movimento ecumenico della Lettonia, adattata in Brasile dal Movimento Ecumenico Curitiba (MoveC).

L'Europa chiude le porte ai migranti
Nella lettera dei rappresentanti delle diverse comunità cristiane brasiliane diffusa per la circostanza - riferisce l'agenzia Fides - si sottolinea che “l'anno 2015 è stato caratterizzato dalle ondate migratorie. Anche all'inizio di quest'anno, abbiamo visto in Europa, migranti e rifugiati disperati alla ricerca di nuove condizioni di vita. I loro Paesi sono stati distrutti da guerre e disastri ambientali. Alcuni Paesi hanno scelto di chiudere le proprie frontiere per impedire l'ingresso ai migranti. Altri stanno pensando a questa possibilità”.

In Brasile atteggiamenti razzisti contro i migranti
Quindi evidenziano che “in Brasile, la situazione non è così drammatica come lo è in Europa. Ma anche qui è aumentato il numero di migranti e rifugiati… Purtroppo, nel 2015, alcuni migranti sono stati picchiati e sono stati oggetto di preconcetti. Atteggiamenti razzisti e pregiudizi non sono coerenti con le grandi opere di Dio”. Il testo ricorda che in passato un numero significativo di gruppi etnici è arrivato in Brasile per motivi legati alla fame e alla guerra, trovando qui accoglienza e protezione.

Verso i migranti non tolleranza ma rispetto
“Il battesimo ci chiama al rispetto per i migranti. Più che tolleranti, dobbiamo essere rispettosi – esorta la lettera -. La tolleranza dovrebbe portare al riconoscimento del diritto alla dignità che è insito in ogni essere umano. Siamo chiamati e chiamate a proclamare le grandi opere del Signore! Che questa proclamazione si traduca in atteggiamenti di dialogo, accoglienza e rispetto per quelle persone che vengono nel nostro Paese in cerca di nuove opportunità di vita”. (S.L.)








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