2016-05-08 14:00:00

Zambia: entro il 2016 trasmissioni della prima tv cattolica


Il nome esiste già: “Lumen TV Zambia”, le trasmissioni invece dovrebbero partire entro la fine del 2016. Si tratta della prima televisione cattolica capace di trasmettere su tutto il territorio nazionale del Paese, progetto che da anni la Chiesa locale sperava di poter realizzare. È infatti dal 1994 che i vescovi zambiani hanno iniziato una riflessione sull’uso dei mezzi di comunicazione di massa per l’evangelizzazione, puntando inizialmente soprattutto sulle radio. Il risultato è stata la creazione di una serie di stazioni diocesane, che fino a questo momento hanno rappresentato il mezzo più efficace per la comunicazione del messaggio del Vangelo e la formazione dei fedeli laici.

Nuove chiese e media
In un contesto che cambia rapidamente, però, questo non può più bastare: secondo i dati del governo di Lusaka, ormai il 94% delle famiglie zambiane possiede un televisore e il video è diventato il primo mezzo di diffusione anche per i contenuti religiosi. A fornirli sono oggi soprattutto una serie di canali legati a denominazioni protestanti, o addirittura di proprietà di gruppi fondamentalisti e ostili alla Chiesa cattolica. Per questo, spiega padre Cleophas Lungu, segretario generale della Conferenza episcopale, “i vescovi hanno deciso di far partire il progetto di una televisione cattolica su base nazionale”.

Fame di spiritualità
L’impatto dei media religiosi sulla vita quotidiana degli zambiani non può essere sottovalutato: il Paese, come molti altri in Africa, assiste da anni a una crescita forte delle nuove Chiese d’ispirazione evangelica e pentecostale, spesso fondate da predicatori locali e in alcuni casi, strumento delle loro fortune è stata proprio la tv. Altrettanto importanti sono gli effetti di questo fenomeno a livello di pratica religiosa. Pur raccogliendo ancora circa la metà dei cristiani zambiani (che complessivamente sono l’87% della popolazione), la Chiesa cattolica vede sempre più fedeli avvicinarsi alle nuove confessioni e alle loro celebrazioni mediatiche. “Questo avviene soprattutto per il tipo di messaggio che trasmettono, una predicazione che enfatizza la possibilità di diventare ricchi attraverso l’appartenenza a una determinata Chiesa; – nota ancora padre Lungu - allo stesso tempo -  ammette però il religioso - è chiaro che esiste “una fame di spiritualità, che viene soddisfatta anche da questi canali: la presenza di una TV cattolica ci permetterà di colmare questo vuoto”.

Nel palinsesto anche programmi d’informazione ed educazione
I programmi strettamente religiosi, però, saranno solo una parte dell’offerta di “Lumen TV”, che punterà anche sull’informazione e sull’educazione a buone pratiche di sviluppo sociale, ad esempio in ambito sanitario: un prolungamento, quindi, dell’azione che la Chiesa già svolge da anni sul territorio nazionale.  “Si tratta di comunicare uno stesso messaggio in maniera più efficace – sintetizza il segretario generale della conferenza episcopale -. In passato la catechesi tradizionale bastava, ma oggi, soprattutto nei confronti dei giovani, continuamente connessi, attraverso i telefoni, a reti sociali come Facebook e Twitter, dobbiamo adattare i nostri metodi di evangelizzazione e di annuncio della Parola di Dio”. In questo senso, conclude il sacerdote, “il lancio di una televisione cattolica su base nazionale sarà il primo passo nell’esplorare nuove piattaforme e nuovi modi di portare avanti la missione della Chiesa: predicare il Vangelo in tutto il Creato”. (A cura di Davide Maggiore per il Sir)








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