2016-05-07 08:45:00

Giuramento Guardie Svizzere. Il Papa: "Il Signore cammina con voi"


23 nuove reclute della Guardia Svizzera Pontificia hanno prestato il solenne giuramento ieri pomeriggio nel Cortile di San Damaso in Vaticano. Era presente il sostituto della Segreteria di Stato, l'arcivescovo Angelo Becciu. Già nella mattinata di ieri, durante una Messa in San Pietro, il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, aveva incoraggiato le nuove Guardie a non accontentarsi delle cose mediocri“. Sempre ieri, in una foto pubblicata sull'account "Franciscus" di Instagram, il Papa scrive: "Care Guardie Svizzere, non dimenticate che il Signore cammina con voi". Il servizio di Mario Galgano, nostro collega svizzero della sezione tedesca:

Un venerdì pomeriggio contrassegnato da un bel tempo soleggiato e i suoni dei tamburi e dalle trombe della banda musicale della Guardia Svizzera Pontificia. Il cortile di San Damaso era pieno di ospiti venuti soprattutto dalla Svizzera. E con la presenza del presidente della Confederazione elvetica, il Consigliere federale Johann Schneider-Ammann, erano presenti tutte le alte rappresentanze d´Oltralpe. Anche questa volta – ormai è una lunga tradizione – uno dei 26 cantoni svizzeri ha partecipato come ospite d´onore a questo evento annuale. Questa volta è toccato al cantone svizzero-tedesco di Glarona inviare i suoi rappresentanti ed offrire dopo il giuramento le pietanze di quel luogo a tutti gli ospiti invitati.

Nel suo discorso nelle quattro lingue ufficiali svizzere, il comandante Christoph Graf ha presentato una nuova arma: "Al momento giusto, all'inizio dell'anno, un generoso donatore ci ha sorpresi con un regalo. Egli ha fatto pervenire alla Guardia Svizzera Pontificia l'arma più efficace che esista sul mercato: il 'combat Rosary', letteralmente, il Rosario per il combattimento. Subito è stato dato in dotazione a tutte le guardie. È importante che ritroviamo la via della preghiera, soprattutto la preghiera del Rosario. La nostra vita, le nostre opere e le nostre azioni sono nelle mani di Dio. Questo però non significa che possiamo rinunciare alle armi e alle esercitazioni. Dio ci usa come strumenti per scongiurare il male in alcune situazioni. Per questo servono una fede salda, fiducia in Dio e preghiera".

Il 6 maggio è per tradizione il giorno in cui si commemora la morte di 147 soldati elvetici caduti in difesa del Papa durante il sacco di Roma nel 1527. Il cardinale Pietro Parolin ha celebrato ieri mattina la Messa commemorativa all'Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro. Il benvenuto alle reclute ha preso corpo, nelle parole del segretario di Stato, con un incoraggiamento a non "accontentarsi delle cose mediocri, effimere" e a impegnarsi "con l'entusiasmo dei giovani per le cose grandi, vere, per il Signore che è sorgente e fondamento di tutto".








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