2016-05-07 13:54:00

Appello vescovi Ecuador: dopo terremoto, non dimenticateci


“Rompendo un lungo silenzio, dovuto all’isolamento nel quale è rimasto Portoviejo e tutto il Manabí dopo il terremoto del 16 aprile, vengo a raccontarvi qualcosa di quello che è accaduto”. Inizia così la lettera che il Sir ha ricevuto da mons. Lorenzo Voltolini, bresciano d’origine, arcivescovo di Portoviejo, una delle città più colpite dal sisma in Ecuador. Mons. Voltolini ripercorre quei drammatici momenti, racconta come il terremoto abbia colpito anche chiese e conventi e descrive l’attuale situazione.

La ricostruzione riparte dalle famiglie e dalle comunità
“Incominciano ad arrivare i primi soccorsi – spiega - acqua, viveri, casse di banane e di mele, materassi, vestiti, casse da morto. Portiamo tutto ad un centro di raccolta e smistamento, perché i primi volontari sono i sacerdoti della città”. “Gli aiuti e le manifestazioni di solidarietà arrivano dal mondo intero – prosegue il presule - ma ci rendiamo conto che le difficoltà sorgeranno più tardi. Per questo a quanti ci chiedono: ‘Che possiamo fare per voi?’ rispondiamo: ‘Non dimenticateci, avremo bisogno di voi quando inizieremo la ricostruzione’, perché essa non sarà solo di colonne, mattoni, cemento, ma di famiglie, comunità, parrocchie, relazioni umane nuove, nate sullo stile e sulle esigenze del Vangelo”.

Oltre 600 vittime e 30mila sfollati. Provviste in esaurimento
“Ciò che più chiediamo – aggiunge mons. Voltolini - è la preghiera, perché il mondo nuovo nasce dalla nostra predisposizione ed apertura alla Parola che salva”. Fortunatamente, la “macchina della solidarietà” lavora senza sosta: proprio a Portoviejo, i missionari cappuccini hanno organizzato un gruppo di fedeli volontari che ogni giorno distribuiscono oltre 3mila pasti alle famiglie sfollate, ai soccorritori ed ai vigili del fuoco. Ma l’emergenza è alta: “Ormai stiamo finendo le provviste - dice all’agenzia Fides fra’ Felipe Intriago, membro del Movimento Juan XXIII dell’arcidiocesi di Guayaquil - Vogliamo continuare ad aiutare, ma non abbiamo i mezzi". Intanto, Caritas Ecuador ha tracciato un nuovo bilancio della situazione: al momento, si contano 660 vittime, 31 dispersi, 30.223 senzatetto, 1.125 abitazioni distrutte e 560 scuole danneggiate. (I.P.)








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