Buddisti e Cristiani promuovano insieme un’educazione ecologica: è l’invito del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso nel Messaggio augurale ai “cari amici buddisti” in occasione della festa del Vesakh che commemora la nascita, l’illuminazione e la morte di Gautama Buddha.
Crisi ecologica impone un nuovo stile di vita
Ispirandosi all’Enciclica di Papa Francesco Laudato
si’, sulla cura della casa comune, il Messaggio ricorda che “la crisi ecologica è
un appello a una profonda conversione interiore” che porti a un nuovo modo di vivere.
Gli stessi buddisti - si sottolinea - affermano che “al centro della crisi ecologica
vi sia, in effetti, una crisi dell’io, espressa dall’avidità, dall’ansia, dall’arroganza
e dall’ignoranza dell’essere umano. I nostri stili di vita e le nostre aspettative
devono dunque cambiare per vincere il deterioramento di ciò che ci circonda”.
Urgenza della cooperazione interreligiosa
“Poiché la crisi dei cambiamenti climatici è dovuta
anche all’attività umana - afferma il Messaggio - noi, cristiani e buddisti, dobbiamo
lavorare insieme per affrontare il tema di una spiritualità ecologica. L’accelerazione
dei problemi ambientali globali ha accresciuto l’urgenza della cooperazione interreligiosa.
L’educazione alla responsabilità verso l’ambiente e la creazione di una ‘cittadinanza
ecologica’ richiedono un’etica ecologica virtuosa che abbia rispetto e cura per la
natura. E’ una necessità impellente che i seguaci di tutte le religioni valichino
i loro confini e si uniscano nel costruire un ordine sociale responsabilmente ecologico
basato su valori condivisi. Nei Paesi dove buddisti e cristiani vivono e lavorano
fianco a fianco, possiamo promuovere la salute e la sostenibilità del pianeta attraverso
programmi educativi comuni intesi a sviluppare la coscienza ecologica con iniziative
congiunte”.
Liberare umanità da sofferenze causate dai cambiamenti climatici
“Cari amici buddisti – conclude il testo - possiamo
collaborare insieme per liberare l’umanità dalle sofferenze causate dai cambiamenti
climatici, e contribuire alla cura per la nostra casa comune. In questo spirito, vi
auguriamo ancora una volta una pacifica e gioiosa festa di Vesakh”. Il Messaggio è
firmato dal cardinale presidente Jean-Louis Cardinal Tauran e dal segretario mons.
Miguel Ángel Ayuso Guixot.
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