E’ appena iniziata la Campagna "Juntos levantemos Ecuador" (Insieme rimettiamo in piedi l'Ecuador), promossa dalla Caritas dell'arcidiocesi di Portoviejo insieme a una importante azienda che opera nel settore delle grande distribuzione in 81 città dell’Ecuador, la Tia. La Campagna, secondo le informazioni pervenute all'agenzia Fides, prevede la consegna di 3 milioni di mattoni per ricostruire gli alloggi distrutti dal terremoto per le famiglie più bisognose, che adesso non hanno nemmeno un posto dove dormire. La Campagna è stata lanciata ieri da mons. Luis Cabrera Herrera, arcivescovo di Guayaquil, e dagli altri responsabili dell’iniziativa.
Ultimo bilancio: 659 morti ed oltre 17mila feriti
La situazione nella costa nord del Paese rimane ancora terribile, a quasi due settimane
dal tremendo sisma che l’ha colpita la notte del 16 aprile. L’ultimo rapporto del
governo segnala 659 morti, 17.638 feriti, 48 dispersi. Altri numeri indicano una vera
emergenza sociale: 27.732 persone sono state assistite negli ospedali e nei Centri
sanitari d’emergenza. Il 75% della popolazione di Manabi e di Esmeraldas può avere
l’acqua potabile. I senza tetto sono circa 29.067, anche se i soccorritori ancora
non riescono a taggiungere tutti i piccoli centri abitati. Risultano gravemente danneggiate
le città di Manta, Portoviejo, Pedernales, Bahía, Jama y Canoa.
Gli aiuti della comunità internazionale
Iniziano intanto ad arrivare in Ecuador gli aiuti destinati alle popolazioni terremotate
provenienti dalle Caritas del resto del continente e dell’Europa, Di fronte alle numerose
manifestazioni di solidarietà - riporta l'agenzia Sir - Alfredo de la Fuente, referente
Caritas nella provincia del Manabí, afferma: “Si sta verificando una solidarietà orizzontale,
ho visto rinascere la solidarietà tra popolo e popolo, è confortante vedere come ci
stanno aiutando”. Nel suo comunicato Caritas Ecuador riferisce che le distribuzioni
di cibo, medicinali e generi di prima necessità procede con gradualità, ma al tempo
stesso chiede che non si esaurisca il flusso di aiuti, dopo le prime donazioni di
questi giorni, dovute anche al forte impatto emotivo. (C.E.)
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