“La persona forte è la persona che è capace di spezzare la catena dell’odio, la catena del male”: cita le parole di Martin Luther King - ricordate anche da Papa Francesco nell’Esortazione apostolica “Amoris Laetitia” - l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, nel comunicato diffuso in seguito alle violenze scoppiate in città. Negli ultimi giorni, infatti, nel giro di poche ore, si sono verificati due omicidi a colpi di pistola. Sale così, drammaticamente, a 17 il numero di vittime che, dall’inizio dell’anno, si contano nella capitale irlandese a causa della malavita e della criminalità organizzata.
Non abbandonare le persone oneste
“Dublino ha bisogno di una coalizione coraggiosa di
persone forti che - scrive mons. Martin - non hanno paura di chiamare la violenza,
e chi la porta avanti, con il suo vero nome: il male”. “Abbiamo bisogno - sottolinea
mons. Martin - di stringere una forte alleanza
tra tutti coloro che si oppongono alla violenza nelle nostre strade. Non possiamo
abbandonare le persone oneste, uomini, donne e bambini della nostra città”.
Non chiudere gli occhi, ma aiutare la polizia
Il pensiero del presule va anche agli “anziani che
vivono nella paura”, ai giovani “esposti alla carneficina nella strade” e “tenuti
in ostaggio da gente spregevole, coinvolta nel racket della morte”. Di qui, l’invito
alla società a dimostrare che, davvero unita, può essere più forte dei “promotori
della violenza”. “Ognuno ha la sua responsabilità - ammonisce l’arcivescovo di Dublino
- perché coloro che coltivano la violenza prosperano grazie al nostro silenzio”. Essenziale,
quindi, “non chiudere gli occhi”, ma contribuire alla diffusione delle informazioni
utili alla polizia.
Fermare la violenza
Infine, mons. Martin si rivolge alle famiglie che
hanno perso i propri cari e sottolinea: “Le loro lacrime non saranno ricompensate
da ulteriori violenze”. Per questo, “bisogna spezzare la catena dell’odio e del male”.
(I.P.)
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