2016-04-22 15:33:00

Microcredito, fondo della diocesi di Novara per nuove imprese


Almeno 50 imprenditori, che non avevano i requisiti necessari per ottenere mutui o prestiti dalle banche, hanno potuto avviare o mantenere le loro attività grazie al fondo finanziato dalla Fondazione San Gaudenzio – istituita dalla diocesi di Novara – e dal Rotary Club. Su questa iniziativa si sofferma, al microfono di Valentina Onori, il presidente della Fondazione e vescovo della diocesi piemontese, mons. Franco Giulio Brambilla:

R. – Far ripartire le situazioni che erano "non bancabili". Noi diamo un contributo che deve essere all’inizio restituito in termini molto blandi, per consentire di riattivare la propria iniziativa. E’ il caso in cui c’è lavoro, ma non ci sono le risorse! I contributi vanno da 5 a 15 mila euro. A volte, ci sono anche solo consulenze che riguardano il modo per iniziare una attività oppure per ristrutturarla.

D. – Questa Fondazione riceve i fondi dalla diocesi di Novara…

R. – All’inizio abbiamo fatto una raccolta di fondi consistente, coinvolgendo banche del territorio che prendono – anche loro – un indice di rischio a seconda di come sono avvenute le convenzioni.

D. – Quali sono stati i risultati in questo anno?

R. – Ci siamo occupati di 36 casi per quanto riguarda un inizio attività, un recupero o una ristrutturazione di iniziative familiari o personali.

D. – L’iniziativa, quindi, è nata nel pieno della crisi economica?

R. – Certo e siccome abbiamo una Caritas molto forte, il primo bisogno era soddisfatto: si trattava di rispondere a questa ulteriore richiesta di rientro. Se le famiglie si pagano semplicemente le utenze, ma poi rimangono sempre da aiutare, non ripartono. Il nostro intento è prevalentemente simbolico: fare intuire che accanto alla dimensione economica, c’è molto la dimensione umana. Altrimenti la pura erogazione di una somma non sarebbe sufficiente…

D. – Quali sono i requisiti per l’accesso al microcredito?

R.  – Che ci sia un progetto e che non sia soltanto un colmare un debito. Avendo un progetto interessante, inizialmente noi pratichiamo interessi il più basso possibile – intorno al 2-2,5 percento. Cercano così di far ripartire altre iniziative. Il dato interessante è che mediamente la nostra 'sofferenza' determinata da coloro che non riescono a restituire, è più bassa di quella delle persone che vanno a percepire somme dalla banche.








All the contents on this site are copyrighted ©.