“Perdono e impegno”: si intitola così il documento che la Conferenza episcopale dell’Uruguay ha diffuso in questi giorni in relazione alla lotta contro gli abusi sui minori perpetrati da alcuni membri del clero. Il testo è stato elaborato nel corso dell’Assemblea plenaria dei vescovi, svoltasi dal 6 al 12 aprile. In primo luogo, i presuli sottolineano di aver prestato “particolare attenzione a questo problema” negli ultimi anni, elaborando anche, con l’aiuto di esperti, uno speciale “Protocollo” e stabilendo la creazione di un’apposita Commissione per la prevenzione degli abusi.
Vergogna per abusi commessi da membri del clero, impegno per la giustizia
“Chiediamo perdono a tutte le persone che hanno subito abusi da parte di alcuni sacerdoti
e religiosi nel nostro Paese – si legge nel documento episcopale – Proviamo dolore
e vergogna, perché si tratta di persone che, dopo aver promesso di servire Dio ed
il prossimo, hanno commesso atti orribili”. La Chiesa dell’Uruguay sottolinea che
“simili fatti” si sono verificati, negli ultimi anni, “in diversi Paesi ed in tutti
gli ambiti della società”, ma che comunque “in alcun modo si può giustificare che
si verifichino nella Chiesa”. Per questo, i presuli ribadiscono la loro “forte volontà”
di incontrare, ascoltare, accompagnare le vittime, indagando e procedendo “rigorosamente
secondo il Protocollo” di fronte alle accuse, nell’ottica di “totale disponibilità
a collaborare con la giustizia”.
Attenzione alla formazione dei sacerdoti
Al contempo, la Ceu riconosce “la generosità della stragrande maggioranza dei sacerdoti
e dei religiosi che quotidianamente pongono la loro vita al servizio degli altri”.
Dopo aver ribadito “il valore del celibato”, poi, la Conferenza episcopale dell’Uruguay
sottolinea il proprio impegno ad “esaminare attentamente le motivazioni e le competenze
dei futuri sacerdoti”, provvedendo ad una loro “formazione adeguata”, così da tutelare
tutti coloro che collaborano con le comunità, le istituzioni o le opere sociali della
Chiesa.
Attivata una linea telefonica per raccogliere le denunce
Infine, la Ceu rende noto di aver attivato un numero telefonico specifico “per ricevere
le eventuali denunce di abusi sessuali sui minori in tutto il Paese”. Denominata “La
Chiesa ti ascolta”, questa linea telefonica speciale risponde al numero 095 382465
ed è attiva dal lunedì al venerdì dalle ore 14.30 alle ore 18.30. A rispondere alle
eventuali chiamate sarà personale qualificato, in grado di fornire l’aiuto necessario.
Avviare le ricerche sui “desaparecidos” degli anni ’80
Oltre al tema degli abusi, nell’ambito della Plenaria della Ceu è stata affrontata
anche la questione dei “detenuti scomparsi durante il periodo del governo di fatto”,
negli anni ’80. In particolare, su richiesta dell’ambasciata dell’Uruguay presso la
Santa Sede, i presuli hanno acconsentito a che si ricerchino, negli archivi vaticani,
i dati riguardanti i carcerati “desaparecidos” in quegli anni. Infine, la Ceu ha accolto
“con gioia” l’Esortazione apostolica post-sinondale “Amoris laetitia sull’amore nella
famiglia”, siglata da Papa Francesco il 19 marzo e pubblicata l’8 aprile, ed auspica
che tale documento “illumini tutti gli sforzi pastorali di accompagnamento delle famiglie
all’interno della Chiesa”. (A cura di Isabella Piro)
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