2016-04-19 14:49:00

Ecuador: la Caritas locale lancia appello alla solidarietà


In Ecuador, il bilancio ancora provvisorio del terremoto di 7,8 gradi della scala Richter che ha colpito il paese nella serata di sabato, è di 413 morti e oltre 2.000 feriti. Oggi, un uomo è stato estratto vivo sotto le macerie di un hotel a Portovejo, una delle città più interessate dal sisma. Lo stato di emergenza è stato dichiarato in 6 province e circa 13.500 tra soldati e poliziotti sono impegnati nelle operazioni di soccorso. La Caritas nazionale ha inviato un appello per sollecitare la solidarietà da parte di tutte le Caritas nel mondo nell’immediato e nella successiva opera di ricostruzione. Tra le Caritas già attive quella italiana. Adriana Masotti ha sentito Maurizio Verdi, referente per America Latina e Caraibi:

R. – La situazione è abbastanza pesante da quello che ci dicono, perché c’è anche molta difficoltà nel reperire informazioni nelle zone più interne rispetto alla costa, quelle colpite, soprattutto nella diocesi di Esmeraldas e di Manabi. Ci sono delle vie di comunicazione che sono interrotte, e in ogni caso le Caritas diocesane sono state già preparate e allertate dalla Caritas nazionale.

D. – Ancora si stanno cercando i feriti, le persone che sono sotto le macerie. Oggi è stato salvato un uomo…

R. – Sì, sicuramente da parte dello Stato l’intervento sta avvenendo e ci sono moltissime realtà – almeno da quello che ci dicono – di aiuti, sia come forze umane sia come sostegno nell’assistenza. Posso dirle che sono in arrivo aiuti dalle Caritas dell’America Latina, dell’Europa e del Nord America e hanno confermato il loro appoggio sia da un punto di vista finanziario che di risorse umane.

D. – Tra le necessità, anche le tende per le persone che sono rimaste senza casa…

R. – Sì, c’è un problema non solo di vittime, ma di gente che avrà un futuro non certo roseo... L’azione immediata sarà quella di fornire gli aiuti necessari in una situazione di così grave emergenza per quanto riguarda i senzatetto, il cibo, i medicinali e il vestiario. Oltre a questo, c’è un discorso di sostegno psicologico. C’è tutta una parte che attiene sia all’emergenza immediata sia a un post-emergenza che però non sappiamo quando comincerà. Noi siamo in collegamento con Caritas Internationalis che sta attivando la rete internazionale e, insieme con Caritas Ecuador, stanno mettendo a punto l’”Emergency Appeal” da lanciare prossimamente. In questo, saranno ovviamente coinvolte tutte le Caritas della Confederazione internazionale.

D. – Questo evento, il terremoto, in quale contesto avviene? Il Paese quale momento sta vivendo?

R. – L’Ecuador è sicuramente un Paese con molti poveri, molta gente in difficoltà, soprattutto nelle zone più interne. A ridosso della costa c’è un’attività economica anche di tipo turistico, che sicuramente ha subito un colpo notevole. Però, la nostra attenzione si rivolgerà sicuramente agli ultimi tra gli ultimi, ossia a quelle persone che vivono in villaggi o a ridosso della Sierra, e che quindi non vengono raggiunti nell’immediato né dai media né con un sostegno economico. E quind,i la nostra attenzione si concentra soprattutto su quando si spegneranno i riflettori dell’emergenza immediata. Lavoreremo per questa gente il più possibile, cercando soprattutto di sensibilizzare le nostre comunità cristiane.








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