Maggiore cooperazione e collaborazione politica tra i partiti: è quanto auspica la Chiesa cattolica in Corea del Sud dopo che, alle ultime elezioni, il partito conservatore Saenuri attualmente al governo, ha perso la maggioranza dei seggi nel Parlamento coreano. Secondo i risultati ufficiali delle votazioni del 13 aprile scorso, infatti, per la prima volta dopo 20 anni si profila una composizione tripartitica dell’assemblea.
Suddivisione tripartitica dei seggi
Sui 300 seggi, il partito Saenuri ne ha ottenuto 122,
mentre il principale partito di opposizione, lo schieramento democratico Minjoo, ne
ha presi 123, mentre la novità rilevante è che il neonato Partito Popolare, staccatosi
dal partito democratico, ha guadagnato 38 seggi.
Difficoltà economiche del Paese
“Il voto riflette la delusione di molti elettori”,
spiega all’Agenzia Fides mons. Peter U-il Kang, vescovo di Cheju e membro della Commissione
per gli Affari sociali nella Conferenza episcopale cattolica coreana. Secondo gli
osservatori, infatti, il governo in carica della presidente Park Geun-hye ha creato
malcontento soprattutto per il calo dell’economia: la crescita nel 2015 si è assestata
intorno al 2,5 per cento, ma è soprattutto la disoccupazione, oltre il 12 per cento,
ad aver segnato il dissenso della popolazione giovanile.
Auspicato il dialogo con la Corea del Nord
Mons. Kang rileva, quindi, che “ora la presidente
Park Geun-hye, che non ha la maggioranza parlamentare, si troverà a dover necessariamente
avviare una cooperazione e collaborazione politica con le forze di opposizione, atteggiamento
pienamente auspicabile”. Quanto ai rapporti con la Corea del Nord, il vescovo di Cheju
auspica che “si riprenda la via del dialogo e il cammino di riconciliazione”.
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