Da ieri fino al 18 aprile le spoglie di san Leopoldo Mandić sono in Croazia, sua terra di origine, in occasione dei 150 anni della nascita, datata 12 maggio 1866. Sono state accompagnate dai frati Cappuccini e da una delegazione di nove volontari di Croce Verde Padova che, dopo l’esperienza del viaggio a Roma, a Loreto e a Bologna per la traslazione coincisa con l’inizio della Quaresima, ha deciso nuovamente di mettere a disposizione il suo prezioso servizio come segno di riconoscenza verso il “santo della riconciliazione e dell’ecumenismo”.
Ieri sera l’arrivo a Zagabria
La partenza dal santuario di San Leopoldo, a Padova, è avvenuta ieri mattina e la
delegazione è arrivata in serata a Zagabria. La teca verrà esposta nel duomo, dove
oggi è in programma una celebrazione che vedrà la presenza di tutti i vescovi della
Croazia e alla quale sono attesi migliaia di fedeli: le principali reti televisive
nazionali riprenderanno l’avvenimento, a testimonianza di quanto forte sia il richiamo
esercitato dalla figura di padre Leopoldo Mandić. Nei giorni successivi le spoglie
saranno esposte nella chiesa dei Cappuccini. Il rientro è fissato per lunedì 18, con
tappa intermedia alla chiesa dei Cappuccini di Lubiana.
La grande devozione in Croazia per San Leopoldo
Penultimo di sedici fratelli, Leopoldo (al secolo Bogdan Ivan Mandić) nacque da una
famiglia croata cattolica il 12 maggio 1866 a Castelnuovo di Cattaro (Herceg-Novi
in serbo), cittadina che oggi si trova sulla costa montenegrina a poca distanza dal
confine con la Croazia. Qui è il santo più venerato, la devozione attorno alla sua
figura è fortissima e oltrepassa il confine, giungendo fino a Padova (la città dove
è morto): “Ogni anno — spiega all'agenzia Sir padre Flaviano Gusella, rettore del
santuario di San Leopoldo, che è in Croazia anche in qualità di delegato del vescovo
— nella nostra basilica arrivano migliaia di croati: nella maggior parte dei casi
si tratta di pellegrinaggi organizzati proprio per far visita a san Leopoldo. Rimango
spesso stupito dalla profondità della fede di questi pellegrini, che non è devozione
di facciata”. Padre Gusella è accompagnato dal ministro provinciale dei Cappuccini,
Roberto Genuin, e dal guardiano del santuario, fra Marco Putin. (L.Z.)
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