2016-04-13 12:07:00

Alleanza contro Povertà: il governo manca di visione complessiva


L’Alleanza contro la Povertà chiede uno strumento universale di lotta all’esclusione sociale, perché quanto c’è nella Legge di stabilità è solo un primo abbozzo. Il cartello delle 35 Associazioni che compongono questo soggetto oggi a Roma ha incontrato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in vista di un provvedimento che riveda tutte le norme contro l’indigenza. Il servizio di Alessandro Guarasci:

In Italia, i poveri sono più di 4 milioni, circa il 7% della popolazione, quasi la metà concentrata al Sud. Il governo nella Legge di stabilità ha previsto un fondo già da quest’anno, che nel 2017 arriverà a un miliardo e mezzo di euro. Questo si traduce in un sostegno al reddito di 320 euro al mese per le famiglie con minori, accompagnato da un piano di inclusione sociale, tutto da definire. Ora serve un disegno di legge per delineare meglio i criteri per l’assegno e stabilire come possono intervenire associazioni ed enti locali. Gianni Bottalico, portavoce dell’Alleanza contro la Povertà:

“C’è un po’ uno stallo. Quello che ci preoccupa in questo momento soprattutto è il fatto che ancora non intravediamo una visione complessiva; ogni tanto sentiamo qualche spot come: 'Ottanta euro ai pensionati'. Ma a noi sta a cuore capire il disegno complessivo e quindi partendo da chi è più in difficoltà. Il lavoro di quest’oggi è costruire insieme questa ‘vision’, anzitutto”.

Insomma, bisogna riordinare gli strumenti già esistenti, come la nuova "Social card" o l’assegno di disoccupazione. E poi, c’è la necessità di dare servizi prima di tutto formazione e lavoro, da parte degli enti locali. Francesco Marsico di Caritas italiana:

“Questo mix, risorse e presa in carico, è il futuro della lotta alla povertà nel nostro Paese. Credo che il governo abbia consapevolezza di questo, però nella misura in cui questo mix diventa terreno comune di lavoro sui territori e quindi cantiere aperto su questo. E' chiaro che i rischi di fallimento, o quantomeno le difficoltà, sono molto ampi”.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, afferma che la razionalizzazione degli interventi di contrasto alla povertà non includerà le pensioni di reversibilità ma neanche le integrazioni al minimo. Per Poletti, in questo disegno di riordino sarà essenziale il ruolo delle associazioni:

“Riuscire a far co-agire tutti questi soggetti non è cosa semplicissima, perché non lo abbiamo mai fatto. Quindi, oggi dobbiamo essere capaci di costruire un’idea di governance del progetto che veda questi soggetti protagonisti. Noi dobbiamo costruire insieme una progettazione, perché questa è una cosa che deve durare per sempre”.

Bisogna far presto però, perché l’Italia è l’unico Paese in Europa, assieme alla Grecia, a non avere uno strumento di lotta alla povertà.








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