2016-04-02 12:46:00

Scontri in Nagorno-Karabakh tra Armenia e Azerbaigian


Torna in primo piano il Nagorno-Karabakh, l'autoproclamata Repubblica caucasica al centro di una contesa armata, negli anni ’90, tra Armenia e Azerbagian. Gli eserciti dei due Paesi sono tornati a scontrarsi in queste ore in quella che, anche dopo il congelamento del conflitto nel 1994, è sempre rimasta una guerra a bassa intensità. Per placare la tensione è intervenuto anche il presidente russo Putin. Il servizio di Giancarlo La Vella:

Il capo del Cremlino si è detto profondamente preoccupato dalle notizie sulla ripresa delle operazioni militari in Nagorno-Karabakh, la Repubblica riconosciuta solo dall’Armenia. Putin esorta le parti a fermare immediatamente i combattimenti. Erevan accusa l'Azerbaigian di aver dato inizio a una pesante offensiva. Baku, a sua volta, punta il dito contro le forze militari armene, colpevoli di aver iniziato a colpire le postazioni azere lungo il confine di fatto e gli insediamenti in cui vivono gli abitanti del Nagorno-Karabakh di etnia azera, costretti a lasciare le loro case. Di fatto il conflitto sembra aver assunto già proporzioni rilevanti. Violenti scontri sono in corso già da diverse ore. Il Ministero della Difesa armeno ha comunicato che un gruppo di sabotaggio e ricognizione delle forze armate azere è stato annientato. Numerose le vittime. “I combattimenti continuano” – è la preoccupante precisazione del portavoce dell’Armenia.








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