2016-04-02 13:24:00

Obama: terrorismo nucleare è minaccia globale, ridurre arsenali


Il nucleare in mano ai terroristi è una delle minacce più grandi e un rischio che dobbiamo ridurre: così il presidente Usa Obama dal Nuclear Security Summit a Washington. Di fronte ad oltre 50 leader mondiali il capo della Casa Bianca ha chiesto uno sforzo congiunto nella riduzione degli arsenali e nella condivisione di informazioni di intelligence contro il sedicente Stato Islamico. Il servizio di Paolo Ondarza:

La “minaccia più grande” che "cambierebbe il mondo". Non usa mezze misure il presidente Obama parlando del terrorismo nucleare, "sfida del 21.mo secolo - dice - che nessun Paese può vincere da solo". Il presidente degli Stati Uniti, arrivato a fine mandato, rilancia la sua proposta di sei anni fa a Praga: ridurre gli arsenali nucleari. Dal 2009 “passi avanti tangibili” - evidenzia - sono stati fatti se si pensa al “sostanziale successo” del negoziato con l’Iran, ma oggi, soprattutto dopo gli attacchi di Bruxelles, c’è la sfida di Daesh, il sedicente Stato Islamico: “Se mai questi folli dovessero mettere le loro mani su materiale nucleare - ipotizza Obama - lo utilizzerebbero per uccidere il maggior numero possibile di persone innocenti". Ecco perché, raccomanda il presidente Usa - occorre fermare la proliferazione delle armi nucleari e mettere in sicurezza tale materiale per garantire che non arrivi nelle mani sbagliate". “Al momento - precisa - non ci sono elementi specifici di allarme, ma la prevenzione è studiata con grande attenzione". Gli Usa - constata Obama - hanno ridotto la potenza nucleare, ma non è stato fatto il salto auspicato. Il capo della Casa Bianca punta il dito contro il presidente russo Putin colpevole - a suo avviso - di enfatizzare la potenza militare di Mosca e grande assente a Washington.

Sul rischio atomico legato al terrorismo Massimiliano Menichetti ha intervistato Maurizio Simoncelli, vicepresidente dell’Archivio Disarmo:

R. – In base alle informazioni che si hanno, non esiste una minaccia nucleare così impellente. Teniamo presente che comunque, se vogliamo parlare di minaccia nucleare, ci sono 16 mila testate in mano a una decina di Paesi, per cui possiamo essere preoccupati per questo rispetto a un ipotetico intervento di gruppi terroristici …

D. – In sostanza si dice: se i terroristi mettessero le mani sulle armi nucleari sarebbe un disastro. Questo pericolo è reale?

R. – E’ più che altro potenziale. Più facile, forse, per questi gruppi sono altre due ipotesi: la costruzione di una bomba nucleare “sporca”, cioè realizzare un ordigno di tipo convenzionale che esploda all’interno di un contenitore ripieno di materiale fissile, radioattivo; oppure l’ipotesi di un attacco di tipo hacker internet a un sistema di controllo missilistico che possa scatenare l’invio di un razzo nucleare.

D. – E si lavora per prevenire questi rischi...

R. – Certamente. Dato che parliamo di armi terribili, evidentemente c’è bisogno e si lavora ad un sistema di controllo internazionale omogeneo.

D. – Ma non è così semplice entrare in un sistema e lanciare un missile …

R. – Non è come lo vediamo nei film: sono sistemi molto complessi e ci si sta adottando di una molteplicità di misure di sicurezza, però noi sappiamo che i sistemi umani sono comunque fallaci …

D. – Insomma, non si deve mai abbassare la guardia …

R. – Assolutamente no.

D. – Ampliando l’orizzonte, il presidente Obama ha rilanciato la proposta di sei anni fa a Praga: quella di ridurre gli arsenali nucleari …

R. – La proposta è più che condivisibile; qualche timido passettino in questa direzione è stato fatto nel corso degli ultimi anni – in particolare, stiamo parlando degli arsenali degli Stati Uniti e della Russia, che praticamente sono il 95% degli arsenale mondiale –; però certamente i passi sono estremamente timidi, perché se andiamo di questo passo, forse entro 100 anni riusciremo ad arrivare all’“opzione 0”, ma credo che i tempi dovrebbero essere decisamente minori.








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