2016-03-29 09:00:00

"Equoevento", quando lo spreco di cibo diventa solidarietà


Sono 5,1 i milioni di tonnellate di alimenti che ogni anno in Italia vengono distrutti e finiscono nella spazzatura. Ed è proprio per aiutare le persone più bisognose che si mobilitano le organizzazioni della filiera alimentare impegnate contro lo spreco. Una di queste si chiama “Equoevento” e dal 2013 si occupa di recuperare le eccedenze alimentari. Maria Cristina Montagnaro ha chiesto a uno dei fondatori, Francesco Colicci, come è nata l’idea:

R. – Questa idea è nata durante un matrimonio in cui ci siamo ritrovati noi soci fondatori. Chiedendo che fine facesse tutto quel cibo, quel ben di Dio esposto sui tavolini di questo banchetto, il cameriere ci ha indicato il cestino. Ci ha detto quindi: “Questo cibo purtroppo dobbiamo buttarlo via”.

D. – Qual è la legislazione in Italia sullo spreco alimentare?

R. – La Legge del Buon Samaritano, che è una legge del 2003 e che prevede appunto che le associazioni onlus, come “Equoevento”, possano recuperare il cibo in eccesso e distribuirlo a fini benefici. Ovviamente, il cibo non può essere commercializzato di nuovo, ma può essere destinato alla beneficienza.

D. – Quali sono i numeri dello spreco alimentare in Italia?

R. – Consideri che in ogni evento c’è circa un 30% di cibo prodotto in più. E’ una grande quantità di cibo, se moltiplichiamo questa percentuale per tutti gli eventi, sia privati, pubblici che grandi, piccoli, in Italia. Di conseguenza, dunque, quello che facciamo è proprio andare a lavorare su questo margine, quindi su questa percentuale in più, cosiddetta percentuale di sicurezza, che di solito i catering preparano e portano nella sede dell’evento e che nella maggior parte dei casi purtroppo non è consumata.

D. – Ci può fare un esempio di come questo cibo viene reimpiegato?

R. – Dalle associazioni caritatevoli, dalle più grandi alle più piccole: quindi dalla Comunità di Sant’Egidio e Caritas ad associazioni anche più piccole. Viene consegnato da “Equoevento” a questi enti, che fanno sì di somministrarlo direttamente agli ospiti delle loro mense. Di fatto, quindi, questo cibo viene consegnato da “Equoevento” agli enti caritivi, che si occupano di conservarlo secondo le norme. A oggi ,“Equoevento” è presente a Roma, Milano e Torino e stiamo continuando a espanderci a livello nazionale e internazionale. Quello che facciamo con i nostri volontari e i nostri furgoni, dunque, è sostanzialmente recuperare tutte le eccedenze alimentari che sono state prodotte e non consumate e che andrebbero quindi buttate via: le recuperiamo, le sistemiamo dentro i nostri contenitori sterili a norma e le distribuiamo in tempo reale a enti caritativi che servono questi pasti entro le 24 ore successive, seguendo un criterio geografico. A seconda di dove si trova l’evento, infatti, cerchiamo sempre una mensa o un ente caritatevole.

D. – Per chi è interessato e vuole sapere qualcosa di più, che cosa deve fare?

R. – Deve andare sul nostro sito web, che è www.equoevento.org, o mandarci direttamente una mail all’indirizzo info@equoevento.org.








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