2016-03-26 11:41:00

Il commento di don Gianvito Sanfilippo al Vangelo di Pasqua


La liturgia di Pasqua ci propone il Vangelo in cui le donne si recano al sepolcro con gli aromi, ma non trovano il corpo di Gesù. Ed ecco, appaiono due uomini in abito sfolgorante, dicendo:

«Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"».

Sulla Pasqua di Risurrezione ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo presbitero della diocesi di Roma:

Lo splendore del Re ha vinto le tenebre del mondo!” canta la Chiesa, esultando nella notte beata in cui il Signore Gesù sconfigge la morte. La Parola proclamata nella santa assemblea profetizza: “il faraone e il suo esercito, cavallo e cavaliere, precipitano nel mare”, il diavolo e i suoi angeli vinti dalla potenza della Risurrezione, sono costretti ad inchinarsi davanti al popolo di Dio e a lasciare ogni insidia. Coloro che confidano in Lui, infatti, lo attendono vegliando, e liberati al Suo passaggio dall’oppressione della paura, ricevono la vita divina: sentimenti di compassione e di amore nuovo sgorgano nei cuori dei credenti e dal sacro fonte nascono nuovi figli di Dio.  “Cristo è veramente risorto!”, questo saluto cristiano è la buona notizia che l’umanità attende, è la testimonianza di cui siamo debitori verso tutti, l’Amore che ha portato su di sé i peccati del mondo fino all’estremo supplizio,  risorge dal sepolcro regnando in eterno e vivificando chiunque lo accoglie. L’alleluia pasquale risuona nel mondo sulle labbra di schiere festanti per il prodigio della vita immortale che si rinnova fra gli uomini. Siamo tutti coinvolti nella missione di diffondere la potenza della vittoria della Misericordia sul peccato, di trasmettere la speranza del lieto annuncio: “è la Pasqua di nostro Signore!”.








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