Quella di quest’anno è “una Pasqua davvero speciale per il popolo del Myanmar per i segni di resurrezione che vediamo attorno a noi”. Con queste parole il cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, apre il suo messaggio pasquale ai fedeli birmani che negli ultimi mesi hanno assistito a cambiamenti politici di portata storica: dalle elezioni vinte a novembre 2015 dalla Lega nazionale per la democrazia del primo presidente civile, dopo 50 anni di dittatura militare.
La morte e risurrezione di Cristo paradigma della
storia recente del Paese
“Questa – scrive l’arcivescovo di Yangon citato dall’agenzia
Asianews – è la stagione delle speranza. In questo mondo che sta soffocando per l’oscurità,
la storia prova che la speranza della resurrezione permane nel cuore degli uomini”.
Per il cardinale Bo, la morte e risurrezione di Cristo sono un paradigma della storia
recente del Paese, dove è risorta la libertà dopo tanti anni di oppressione politica
e religiosa.
Un anno di perdono e riconciliazione
Il messaggio esorta quindi i cristiani a portare un
messaggio di misericordia in questo anno giubilare. “Il Papa – sottolinea – ci chiama
a essere misericordiosi con noi stessi, allo stesso modo in cui il Padre celeste è
misericordioso, (…) a ritornare al Signore tramite il perdono. Perdonare gli altri,
riconciliarsi con coloro che sono feriti e adottare un atteggiamento positivo, sono
tutti segni del popolo della resurrezione”. Dalla Pasqua – prosegue – la comunità
cattolica deve trarre la forza per “costruire la nazione attraverso la pace e la riconciliazione,
lo sviluppo umano, l’educazione e l’affermazione dei diritti delle popolazioni indigene.
Dobbiamo essere segno di speranza. Siamo stati perseguitati, sepolti nella tomba
della povertà, dell’oppressione e della negazione dei diritti. Per molti di noi è
stata una lunga Via Crucis. Siamo stati gente del Venerdì Santo e qualche volta ci
siamo chiesti se ci sarebbe stata una domenica di Pasqua nel nostro Paese. Ma Dio
è il Dio della storia. Egli parla attraverso i segni dei tempi. Io credo fermamente
che la risurrezione del Myanmar dal suo passato doloroso stia accadendo”.
Portare la speranza di un nuovo Myanmar di pace
“Come popolo della Pasqua – conclude messaggio – assumiamo
questo compito di muovere le montagne delle tragedie umane e portare la speranza di
un nuovo Myanmar di pace, prosperità e amicizia. Siamo la gente della fede e della
speranza. Diamoci da fare per spostare le montagne”. (L.Z.)
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