2016-03-25 13:22:00

Renzi a Lampedusa. No emergenza, ma più garanzie per gli immigrati


Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sarà nel pomeriggio a Lampedusa, dove, alle ore 15, incontrerà il sindaco dell'isola, Giusi Nicolini, per "una riunione operativa presso il Comune". E’ presumibile che con l’arrivo della bella stagione aumentino gli sbarchi di immigrati su Lampedusa. Negli anni scorsi, l’isola ha dato prova di grande accoglienza, ma non sono mancati periodi in cui il rapporto col Centro d’accoglienza non è stato facile. Ma come si prepara l’isola a un possibile aumento degli arrivi? Il servizio di Alessandro Guarasci:

Il centro di prima accoglienza è diventato da cinque mesi "hotspot". Per Lampedusa questa è la principale novità, che prevede norme più stringenti per l’identificazione per poi avviare i ricollocamenti a livello europeo. Una novità non da poco, dice la responsabile del centro, Rossana Perri:

“C’è uno stress maggiore da parte dell’ospite che vede bloccato il proprio futuro: ovviamente, arriva a Lampedusa con progetti, con sogni, e vuole raggiungere amici o familiari, ma questo viene limitato dal rilascio, appunto, delle impronte digitali. Quindi, c’è uno stress più alto, un livello di ansia che ovviamente cresce e una preoccupazione per il futuro da parte del migrante”.

Il Centro ha una capienza di 381 posti e ad oggi ospita 219 persone. Ancora Perri:

“Sicuramente, con la bella stagione ci saranno degli arrivi più frequenti e più numerosi. Noi abbiamo tutte le possibilità e le risorse fisiche per poter affrontare le emergenze, così come è stato fatto nel passato. E siamo pronti anche per il prossimo futuro”.

Sull’isola, in prima linea nell’accoglienza sono da sempre le organizzazioni cattoliche. In questa intervista, il parroco, don Mimmo Zambito, delinea le priorità:

R. – L’isola non vive in uno stato di vera e propria emergenza: vive la tragica esperienza di queste persone che fuggono e che attendono la verifica dei motivi per i quali stanno fuggendo e quindi uno status di protezione internazionale o di diritto di asilo. E’ una vicenda molto complessa, poiché l’Italia attualmente ha delle disposizioni di carattere amministrativo circa gli hotspot…

D. – Secondo lei, vedendo le esperienze dei mesi precedenti, come si può gestire meglio la fase operativa, soprattutto in questo periodo in cui prevedibilmente gli sbarchi potrebbero aumentare?

R. – E’ necessaria una maggiore presenza di mediatori culturali, di traduttori, di operatori delle organizzazioni non governative, ma anche – con tutto il rispetto – una relativizzazione del ruolo di Lampedusa, che non può assolvere allo stesso tempo a una funzione di salvataggio – quello che la geografia le affidata, essendo un punto a metà strada fra due continenti, in mezzo al mare – e a una funzione di verifica dei motivi per i quali queste persone stanno fuggendo dai loro luoghi nativi, da dove vivono. Attualmente, a Lampedusa, il centro di primo soccorso ed accoglienza è stato trasformato in hotspot e quindi dovrebbe assolvere nel giro di 48 ore alla definizione dello status di queste persone. Una cosa che per il personale che è sull’isola, e per le condizioni stesse dell’isola, non è sempre facilmente realizzabile nei tempi che sono attualmente previsti.

D. – La popolazione di Lampedusa, sempre molto accogliente, come sta vivendo la presenza di questo hotspot?

R. – La popolazione di Lampedusa ha una dose di umanità davvero significativa. E’ consapevole della condizione estrema dell’isolanità… Ci adattiamo ancora una volta a questo nuovo sistema, ma siamo allo stesso tempo consapevoli che persone che fuggono non possono restare due mesi in una situazione di limbo – non più teologico, ma giuridico e legale – in attesa che vengano riconosciuti i loro diritti. Dietro a questa pausa di tempo, dentro questa pausa di tempo, dentro questa sospensione, ci sono minori affidati a parenti e ad amici che non sono i genitori... Ci sono persone che hanno subito vessazioni di ogni genere e che non possono ulteriormente subire una fragilità di disposizione legislativa.








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