Il giorno di Venerdì Santo il Comune di Castronuovo di Sant’Andrea, in Basilicata, ricorda il doloroso percorso di Cristo attraverso un incontro tra fede e arte su iniziativa del Museo internazionale della grafica (mig) e della Pro Loco. La responsabile della comunicazione del Mig, Maria Allegretti, ha raccontato a Maria Laura Serpico come si articola la Via Crucis interpretata dell’artista Vincenzo Gaetaniello:
R. – Castronuovo di Sant’Andrea è dal 1981 che, per iniziativa della Pro Loco e del Mig-Museo Internazionale della Grafica, propone in occasione delle festività pasquali degli inediti appuntamenti che coniugano arte e fede. Ogni anno, infatti, la tradizionale processione del Venerdì Santo, che parte dalla chiesa madre, percorre i vicoli del centro storico e culmina nell’incontro delle antiche statue in cartapesta della Madonna e del Gesù morto. Viene scandita dalle 14 stazioni della Via Crucis create da artisti contemporanei, scelti di volta in volta dallo storico dell’arte, Giuseppe Appella. Quest’anno, dopo diversi artisti – tra cui, ricordiamo, Strazza, Fazzini, Janich, Giovanna Martinelli e molti altri – è toccato a Vincenzo Gaetaniello, che è un artista di origine napoletana.
D. – Qual è il valore aggiunto dato dall’arte contemporanea al doloroso percorso di Cristo?
R. – Ponendosi di fronte al Mistero della Passione, ogni artista lavora come se fosse un vero e proprio regista: infatti, di stazione in stazione, in un intreccio di riferimenti rivive il percorso doloroso di Cristo non discostandosi dalla realtà, ma interpretando ogni momento attraverso il proprio sentire artistico.
D. – Cosa simboleggia la tovaglia d’altare di Claudio Palmieri utilizzata per la Santa Messa di Pasqua?
R. – La tovaglia d’altare viene proposta per la Santa Messa di Pasqua da tre anni. Il primo anno è toccato ad un artista di origine sarda, Maria Lai. Lo scorso anno a Guido Strazza e quest’anno, invece, a Claudio Palmieri. Claudio Palmieri ha ideato una composizione simmetrica, al cui centro emerge l’inusuale immagine della fenice, che è il simbolo della resurrezione. Sulla tovaglia, ai lati dell’immagine della fenice, compaiono due croci e di notevole "pathos" sono anche gli otto rami di palma che separano i simboli, dando ritmo a tutta la composizione. Negli spigoli laterali, invece, compare la Corona di spine, che è poi il simbolo della Passione.
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