2016-03-25 13:30:00

Fede e arte nella Via Crucis di Castronuovo di Sant'Andrea


Il giorno di Venerdì Santo il Comune di Castronuovo di Sant’Andrea, in Basilicata, ricorda il doloroso percorso di Cristo attraverso un incontro tra fede e arte su iniziativa del Museo internazionale della grafica (mig) e della Pro Loco. La responsabile della comunicazione del Mig, Maria Allegretti, ha raccontato a Maria Laura Serpico come si articola la Via Crucis interpretata dell’artista Vincenzo Gaetaniello:

R. – Castronuovo di Sant’Andrea è dal 1981 che, per iniziativa della Pro Loco e del Mig-Museo Internazionale della Grafica, propone in occasione delle festività pasquali degli inediti appuntamenti che coniugano arte e fede. Ogni anno, infatti, la tradizionale processione del Venerdì Santo, che parte dalla chiesa madre, percorre i vicoli del centro storico e culmina nell’incontro delle antiche statue in cartapesta della Madonna e del Gesù morto. Viene scandita dalle 14 stazioni della Via Crucis create da artisti contemporanei, scelti di volta in volta dallo storico dell’arte, Giuseppe Appella. Quest’anno, dopo diversi artisti – tra cui, ricordiamo, Strazza, Fazzini, Janich, Giovanna Martinelli e molti altri – è toccato a Vincenzo Gaetaniello, che è un artista di origine napoletana.

D. – Qual è il valore aggiunto dato dall’arte contemporanea al doloroso percorso di Cristo?

R. – Ponendosi di fronte al Mistero della Passione, ogni artista lavora come se fosse un vero e proprio regista: infatti, di stazione in stazione, in un intreccio di riferimenti rivive il percorso doloroso di Cristo non discostandosi dalla realtà, ma interpretando ogni momento attraverso il proprio sentire artistico.

D. – Cosa simboleggia la tovaglia d’altare di Claudio Palmieri utilizzata per la Santa Messa di Pasqua?

R. – La tovaglia d’altare viene proposta per la Santa Messa di Pasqua da tre anni. Il primo anno è toccato ad un artista di origine sarda, Maria Lai. Lo scorso anno a Guido Strazza e quest’anno, invece, a Claudio Palmieri. Claudio Palmieri ha ideato una composizione simmetrica, al cui centro emerge l’inusuale immagine della fenice, che è il simbolo della resurrezione. Sulla tovaglia, ai lati dell’immagine della fenice, compaiono due croci e di notevole "pathos" sono anche gli otto rami di palma che separano i simboli, dando ritmo a tutta la composizione. Negli spigoli laterali, invece, compare la Corona di spine, che è poi il simbolo della Passione.








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