2016-03-22 15:57:00

Attacco a Bruxelles, Santoro: non uccidere in nome di Dio


Dolore e smarrimento

“Le prime sensazioni sono il dolore e lo smarrimento: proprio perché si pensava che i gravissimi episodi di Parigi e le indagini in Belgio, fossero giunti a una soluzione e che si fosse avviato un cammino di sicurezza. Esprimiamo anzitutto la nostra sofferenza e preghiera per le vittime. Ma poi, crediamo che da questi fatti di sangue nasca una responsabilità per chi ha il potere di decidere in Europa. Un’Europa ferita al cuore, proprio nel luogo da dove dovrebbero derivare politiche di pace e di dialogo”. A poche ore dagli attentati terroristici che hanno colpito Bruxelles, mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione per la giustizia e la pace della Conferenza episcopale italiana, riflette sulle conseguenze degli attacchi mortali rivendicati dal sedicente ‘stato islamico’.

Non cedere alla xenofobia

“Urge – commenta l’arcivescovo - garantire la sicurezza delle popolazioni, non solo attraverso la polizia e l’investigazione, ma anche attraverso la diplomazia”.  “Ma in questo clima – continua mons. Santoro - non si può cedere alla xenofobia e fare di tutta l’erba un fascio, attaccando tutti gli stranieri presenti in Europa. Bisogna distinguere i terroristi che portano in Europa questo veleno e distruggere nel cuore il verme che porta a un’interpretazione violenta dell’islam. Un lavoro che va fatto attraverso il dialogo ma che chiama in causa anche la responsabilità di tutti gli islamici moderati. Deve essere sempre chiaro il punto di riferimento che ci ha dato Papa Francesco: non si può uccidere in nome di Dio”.  “In nome di Dio, all’inizio della Settimana Santa, dobbiamo esprimere il nostro dolore e il nostro smarrimento - conclude mons. Santoro - ma, allo stesso tempo, ribadire la fede nella forza di nostro Signore che nella sua Passione abbraccia queste vittime e ci spinge alla responsabilità, al dialogo e a un’intelligente azione di sicurezza e prevenzione”.

Un'Europa disarmata

“Difficile dire se quanto è avvenuto stamane a Bruxelles sia stato accelerato dall’arresto di Salah Abdeslam, ritenuto il principale responsabile degli attentati del 13 novembre a Parigi, ma certamente era un attacco programmato da tempo. Un colpo mortale che trova l’Europa disarmata: soprattutto le bombe alla stazione metro di Maelbeek, a poche centinaia di metri dalle istituzioni comunitarie, hanno un valore significativo”. Il commento è dell’ambasciatore Giuseppe Panocchia, esperto di geopolitica del Medio Oriente e del Mediterraneo. “Certamente – spiega -  nei confronti della nascita dell’IS, un’Europa politica più unita e determinata avrebbe potuto giocarsi meglio le sue carte”. “Oggi – continua l’ambasciatore - dobbiamo accettare la realtà. Il Daesh non è una realtà che si può combattere solo in Siria e in Iraq, ma va combattuta in tutto il mondo. E se non si riesce ad avere una capacità di penetrazione nei suoi apparati, i nostri sforzi saranno sempre insufficienti e non si potranno evitare questi drammi”.

Manca una politica per il Medio Oriente

“Sconfiggere l’IS non può essere però solo un problema di intelligence - continua Panocchia – perché mentre gli islamisti dell’IS fanno saltare in aria a Bruxelles tanta gente innocente, al tempo stesso centinaia di migliaia di innocenti premono alle frontiere dell’Europa che rimangono molto spesso chiuse. Trasferendo la responsabilità di questi lutti su tutto l’islam, un mondo molto variegato, rischiamo di essere ingenerosi verso queste persone bisognose. La solidarietà è anche un messaggio laico che un Europa che si rifiuta di prendersi la sua responsabilità sembra ignorare. La politica non è quella degli accordi per cedere i migranti alla Turchia., ma quella di un  Unione che su questi fatti dovrebbe parlare con una voce sola. Mai come in questi momenti tutti deprecano il terrore ma poi agiscono in ordine sparso. E’ evidente che non si può contrastare il terrorismo senza affrontare i nodi politici del Medio Oriente, l’altra sponda del Mediterraneo”.   








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