2016-03-22 10:00:00

"Acqua e Lavoro" tema della Giornata Mondiale dell'Acqua 2016


"Acqua e Lavoro" è la tematica prescelta per la Giornata Mondiale dell'Acqua del 2016. Dal 1992, su invito delle Nazioni Unite, il 22 marzo è divenuta la giornata per sensibilizzare la popolazione alla riduzione dello spreco poiché ciascuno è responsabile della mancanza di risorse di altre popolazioni. Perché dedicare una Giornata alle attività legate a questa risorsa? Andrea Masullo, direttore scientifico dell'associazione Greenaccord, lo ha spiegato a Maria Laura Serpico:

R. – Al mondo, 2 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono per malattie riconducibili all’assenza di acque sicure, come il colera, il tifo e la dissenteria. Sono 2 miliardi le persone che oggi non hanno accesso ad acque sicure, 3 miliardi e 400 milioni ne hanno un accesso discontinuo. In più, andiamo incontro a cambiamenti climatici che sconvolgeranno i cicli idrologici; soltanto questo ci fa pensare quanto sia opportuno ricordarlo in questa Giornata.

D. - Come promuovere attività concrete sulla tematica dell’acqua all’interno dei singoli Stati?

R. - Intanto bisogna cominciare a fare, come previsto dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, delle politiche di adattamento ai cambiamenti che non si riusciranno ad evitare sul tema dell’acqua, cioè porsi seriamente il problema di come tra 10, 15, 20,30 anni si potrà garantire una fornitura di acque sicure a metropoli che saranno sempre più affollate. Quindi nuovi sistemi, nuovi criteri di gestione del territorio, di rinaturalizzazione dei bacini idrologici per ripristinare i cicli che l’attività umana ha incautamente interrotto e nuovi sistemi di governance degli approvvigionamenti idrici per compensare quella che sarà la mancanza dei ghiacciai che tenderanno a sciogliersi.

D. - Come incide l’accesso all’acqua sulla qualità della vita?

R. - La quantità minima vitale deve essere garantita a tutti e i dati che abbiamo fornito in precedenza dimostrano che non è così; sono tantissime le persone che soffrono; stiamo parlando di quasi la metà della popolazione mondiale che non ha un accesso sicuro. L’acqua è fondamentale per la vita, per l’igiene; è un elemento di base anche per l’alimentazione. Non dimentichiamoci che ciascuno di noi è responsabile della mancanza di acqua di tante popolazioni. Quando noi sprechiamo cose e cibo stiamo sottraendo, sprecando quell’acqua che è necessaria, a popolazioni lontane che ne hanno un fortissimo bisogno per vivere.

D. - Quale relazione sussiste tra l’acqua e il lavoro?

R. - L’acqua è fondamentale per la vita, per la sopravvivenza dell’uomo e viene usata per tantissime applicazioni, nell’agricoltura ma anche nell’industria; ricordiamo che l’acqua va anche a raffreddare le centrali energetiche a combustibile, …. Quindi un motivo in più per passare a energie rinnovabili che non hanno bisogno dell’acqua per scopi di raffreddamento, e un motivo in più di preoccupazione perché si crea questa competizione tra agricoltura, industria e alimentazione e approvvigionamento umano. Di conseguenza cresce questa preoccupazione perché di fronte ad una prospettiva di scarsità vince chi sul mercato ha maggiori possibilità; sicuramente l’industria piuttosto che l’agricoltura o il singolo cittadino che ha diritto ad approvvigionarsi di quella quantità minima essenziale di acqua. L’acqua, quindi, ha tante implicazioni con il lavoro, con la società, con la natura, con la sopravvivenza dell’uomo.

D. - Una conversione ecologica mondiale è realmente possibile?

R. - Non solo è possibile ma è necessaria, perché sul nostro pianeta, con tutti i problemi che stiano creando con un modello di sviluppo incentrato sul consumismo e sullo spreco, nessuno si può salvare da solo, neanche i Paesi ricchi perché ormai i problemi ecologici, come quello dei cambiamenti climatici, sono globali. Quindi è fondamentale che i Paesi, tutti insieme, si facciano carico responsabilmente dei problemi della nostra Terra.








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