Compiere uno sforzo maggiore per integrare i programmi di prevenzione e contrasto dell’Aids nell’attività quotidiana: questo l’appello lanciato ai Movimenti laicali cattolici in Malawi dalla Commissione episcopale per la salute (Chc), organismo afferente alla Conferenza dei vescovi locali.
Sensibilizzare la società
In particolare, nei giorni scorsi, il segretario nazionale
della Chc, Bertha Magomero, ha incontrato i rappresentanti dei Movimenti laicali durante
un apposito seminario, organizzato dalla Conferenza episcopale malawiana: nel suo
intervento, Magomero ha ribadito la necessità di “sensibilizzare la società sul tema
dell’Aids, anche attraverso un maggior coordinamento delle attività della Chiesa cattolica,
così da migliorare l’attuazione dei programmi di prevenzione”.
Occorre risposta adeguata alla pandemia di Aids
Dal suo canto, il direttore nazionale delle Pontificie
Opere missionarie del Paese, padre Vincent
Mwakhwawa, ha ribadito l’importanza che tutte le parti interessate all'interno della
Chiesa garantiscano una risposta adeguata alla pandemia provocata dal virus Hiv. “Oggi
– ha detto il religioso – i cristiani del Malawi, soprattutto i giovani, si trovano
ad affrontare molte sfide a causa dei numerosi cambiamenti sociali. Per questo, è
necessario che i loro genitori, assieme alla Chiesa, li sappiano ascoltare e accompagnare
con un cuore umile e compassionevole”.
L’impegno della Chiesa in favore dei malati
Nell’impegno della Chiesa del Malawi contro l’Aids
è da ricordare il Centro di Kankao, a pochi chilometri da Balaka. La struttura è gestita
dalle Suore delle Poverelle e accoglie decine di orfani da 0 a 3 anni che spesso hanno
perso i genitori a causa del virus Hiv o che sono sieropositivi dalla nascita. Accuditi
con amore, i bambini restano al Centro di Kankao fino ai tre anni per poi tornare
ai villaggi di origine, dove vengono affidati ai parenti. (I.P.)
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